La capacità di predire l'invasività delle specie vegetali è essenziale alla conservazione e alla gestione degli ecosistemi naturali. Numerose comunicazioni, direttive, convenzioni (CBD, Convenzione di Berna) e strategie firmate dagli Stati europei, raccomandano di controllare rigorosamente l'introduzione di specie non indigene e prevenire la diffusione accidentali. La diffusione di specie esotiche invasive in Europa desta infatti crescente preoccupazione.


Un recente studio pubblicato sul numero di giugno della prestigiosa rivista scientifica "Biological Invason" si sofferma sulla necessità di normative volte a convalidare l'efficacia di un Weed Risk Assessment adattato all'Europa mediterranea. Molti paesi hanno già adottato una WRA con lo scopo di identificare le specie ad alto rischio, consentendo in tal modo il processo decisionale in materia di prevenzione e di eradicazione, prevenendo così le minacce ecologiche e economiche.

In agricoltura, la selezione artificiale di caratteri vantaggiosi, come la maggiore fecondità, la resistenza ai parassiti, maggiori tassi di crescita o adattabilità a zona geografica e climatiche differenti, può aumentare la capacità di invasività.

In particolare le colture di biocarburanti, che molti paesi stanno promuovendo come alternativa ai combustibili fossili, hanno molti tratti in comune con le specie invasive: piantagioni monoculturali su vasta scala, ad alta resa, replicabili in fasce climatiche diverse, e in diverse condizioni del terreno, aumentano la probabilità di "fuga delle colture", e la successiva, la creazione di nuovi invasori biologici.

In questo quadro, ISPRA (l'istituto italiani di ricerche istituito del Ministero dell'Ambiente) hanno sviluppato Weed Risk Assessment (WRA) specifico per l'Italia mediterranea, con l'obiettivo di valutare il danno potenziale delle specie da biocarburanti.

Mentre lbiologia ed ecologia delle specie infestanti sono essenziali al riconoscimento del potenziale invasione, un elaborato Weed Risk Assessment può aiutare a determinare quali tra le specie di nuova introduzione siano da considerarsi un potenziale pericolo.

Lo screening è stato adattato dal Weed Risk Assessment System australiano, usato per regolare l'importazione di nuove specie vegetali, il  modello predittivo per le piante invasive da più tempo in funzione.
L'adattamento del WRA assicura buona capacità di analisi delle diverse forme di vita. Con il supporto di strumenti secondari di screening, è stato in grado di classificare correttamente, come accettato o respinto, il 95 per cento delle specie.

Quando la WRA è stato adottato per la valutazione delle specie da biocarburanti, ne è emerso che  almeno il 60 per cento delle specie sono potenzialmente invasive. Alcune di queste specie sono già considerate infestanti in Italia (Acacia saligna, Ailanthus altissima, Helianthus tuberosus, Robinia pseudoacacia). Alcune non sono state introdotte in Italia come seminativi (Jatropha curcus, Kochia scoparia, Miscanthus sinensis), mentre altri hanno un parente nativo selvatico (Cynara cardunculus var. altilis). Gli autori del documento suggeriscono il suo impiego come strumento di screening. Per l'Europa mediterranea, il processo di WRA potrebbe essere impiegato per valutare l'opportunità dell'introduzione di nuove coltivazioni da biocarburanti, soprattutto per le erbacee. Il processo WRA può essere inoltre utilizzato anche come strumento di gestione, il controllo e la riduzione della proliferazione di specie infestanti già presenti in terreni agricoli, e che possono rappresentare una minaccia per la biodiversità. Individuare le specie potenzialmente invasive, e renderle facilmente identificabili, può anche agevolare sistemi di allarme e reazione rapida nel caso. Il WRA è particolarmente indicata per le regioni dell'Europa mediterranea, soprattutto a fronte dell'introduzione di colture finalizzate alla produzione energia. Modificando i parametri del clima, delle caratteristiche del suolo e la valutazione delle potenzialità invasiva, è possibile valutare il potenziale di invasività delle specie esotiche in una specifica regione.

http://www.springerlink.com/content/w4646x5478070w4u

 

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