Le cartiere statunitensi hanno trovato il modo di sgusciare dalle spirali della crisi a spese del contribuente: un cavillo legale gli permette di usare il liquore nero per non pagare le tasse.

Il liquame nero (tecnicamente Llscivia di cartiera, o black liquor, un prodotto di scarto della produzione di cellulosa) è da tempo impiegato come carburante dalle cartiere per ottimizzare le spese. Ma la legge federale in sostegno ai biocarburanti, che assicura sostanziali riduzioni fiscali alle imprese che miscelano biodiesel ai combustibili fossili, offre un'insperato sostegno: da oggi, oltre a risparmiare sul carburante, risparmieranno centinaia di milioni di dollari sulle tasse (a spese del contribuente), senza dover fare alcuno sforzo aggiuntivo.

In realtà un piccolo sforzo lo hanno dovuto fare: aggiungere piccole quantità di del diesel al liquore nero, in modo di impiegare una "miscela" come previsto dalla legge. La quale era fatta per diminuire l'impiego di diesel, non per aumentarlo.

Secondo un'analisi del comitato fiscale del Congresso, le cartiere stanno sottraendo alle casse pubbliche 3 miliardi di dollari. Il presidente della commissione Max Baucus, è stato netto: "fino a quando questo cavillo non sarà sanato, il governo sarà debitore alle cartiere per miliardi di dollari, anche se la legge non era stata scritta per sostenere questo carburante".

Intanto il denaro sonante continua a fluire nelle casse delle imprese cartarie statunitensi: la International Paper da sola ha incassato 71 milioni di dollari ma ne reclama 1,27 miliardi, secondo le stime dell'analista della Deutsche Bank Mark Wilde.

Le cartiere brindano, ma il liquore nero lo dovranno mandar giù i contribuenti.

 

Joomla templates by a4joomla