Un sistema di cinque dighe idroelettriche che secondo gli abitanti della zona distruggeranno il carattere di una delle regioni più importanti aree incontaminate del Cile, è stato approvato dalla commissione ambientale di Aysén con un solo voto favorevole. Ma molti fanno notare che il processo di approvazione HidroAysén è stato fuorviato da una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) pasticciata, e da gravi conflitti di interesse da parte dei membri della Commissione.


Da cinque anni le associazioni locali si battono contro il progetto e per proteggere i fiumi della Patagonia dalle dighe. Un recente sondaggio ha rilevato che oltre il 61% dei cileni è contrario al progetto.

Patricio Rodrigo, del Consiglio per la Difesa della Patagonia, annuncia che i cileni non si arrendono. "Siamo indignati dal fatto che la Commissione regionale ambientale abbia approvato un progetto distruttivo e illegale come questo, contro la volontà della maggioranza dei cileni. Chiediamo al presidente Piñera per ribaltare questa decisione e proteggere Patagonia ".

Contro i membri della Commissione è stata depositata una denuncia per conflitto di interessi. Tra essi figura il  governatore della Regione Pilar Cuevas. Le accuse contro i rappresentanti sono state accolte, ma il giudice non ha accolto l'istanza di sospensione dell'esito del voto. Diversi membri della commissione si erano già ritirati dal voto a causa del conflitto di interessi, tra questi diversi assessori.

Che il Presidente Piñera decida o meno di annullare il provvedimento, la campagna per fermare il progetto HidroAysén è tutt'altro che finita. La fase successiva è la valutazione di impatto ambientale (VIA) per i  2.300 km  di elettrodotti necessarie a esportare l'energia prodotta dalla Patagonia fino a Santiago. La procedura di VIA per  gli elettrodotti minaccia di essere più complessa, in quanto questi ultimi riguardano migliaia di cileni ed è previsto un taglio netto attraverso tratti di foresta pluviale temperata intatta, aree protette, parchi nazionali, in una regione geologicamente a rischio, disseminata di vulcani attivi e afflitta da terremoti.

"Le dighe HidroAysén sono un investimento azzardato per il Cile, che mette a rischio una regione di importanza mondiale -  ha commentato Berklee Lowrey-Evans, di International Rivers - Numerosi studi hanno dimostrato che il Cile può soddisfare in modo sostenibile e in piena sicurezza il proprio fabbisogno energetico attraverso maggiori investimenti in non convenzionali nell'energia rinnovabile e nell'efficienza energetica, con minori costi ambientali e sociali, e con investimenti sensibilmente minori di quello per il progetto HidroAysén".

Il progetto HidroAysén prevede cinque dighe - tre sul fiume Pascua e due sul fiume Baker - che allagheranno  almeno 5.600 ettari di ecosistemi forestali rari di importanza mondiale, le valli dei fiumi e terreni agricoli nella regione Aysén del Cile meridionale, compresa una parte del Parco Nazionale di Laguna San Rafael. Con la crescita dei prezzi dei lavori, le dighe costeranno oramai circa 3,2 miliardi di dollari - il costo totale comprese le linee di trasmissione è stimato attorno ai sette miliardi di dollari. Il progetto è stato sviluppato in partnership da Enel e dalla cilena Colbún. Il finanziamento dovrebbe provenire principalmente dalle banche di investimento privato in Cile, gli Stati Uniti e in Europa.

 

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