Quito/Roma, 19 luglio 2002- Julia Butterfly stata estradata a Panama questa mattina alle 7.45 di questa mattina a bordo di un aereo della Copa.
La ragazza, divenuta famosa in tutto il mondo per la sua lunghissima occupazione di una sequoia negli Stati Uniti, di cui scongiurò l'abbattimento, era stata arrestata martedì scorso insieme ad altri sette attivisti, mentre protestava pacificamente di fronte alla sede della compagnia petrolifera Occidental Petroleum, che partecipa alla costruzione del discusso oleodotto OCP in Ecuador.
Mentre non è affatto chiaro il beneficio che l'oleodotto possa portare all'economia equadoregna, ci sono molti elementi che ne giustificano un radicale ripensamento. Il tragitto attraversa aree di grande valore di conservazione, proprio nel cuore della foresta pluviale amazzonica e zone vulcaniche ad alto rischio sismico (con il conseguente pericolo di sversamenti di petrolio in seguito a possibili danni alle strutture). Il progetto è fortemente osteggiato dalle comunità locali, che hanno tentato in ogni modo di fermarne i lavori.
E' inammissibile che manifestanti pacifici vengano trattati come pericolosi criminali, per proteggere interessi di un progetto che minaccia la foresta amazzonica" ha commentato Sergio Baffoni di Greenpeace.
In Italia la "Campagna contro l'OCP" ha chiesto all'Agip (che partecipa al consorzio) e alla Banca Nazionale del Lavoro (BNL), che partecipa al finanziamento, di ritirare la propria partecipazione a un progetto assai discutibile.