Un tempo era una foresta incontaminata, abitata da tigri, elefanti, orsi e gibboni. Ora la biodiversità del Botum Sakor National Park, in Cambogia sud-occidentale, sta rapidamente scomparendo per fare spazio a una specie molto più florida: il giocatore d'azzardo cinese. "Qui una volta era tutta foresta - e indica un paesaggio ormai spoglio di alberi. E' Chut Wutty, direttore del gruppo Natural Resource Protection, un'associazione ambientalista con sede nella capitale cambogiana Phnom Penh - Era tutta foresta, ma poi il governo ha venduto la terra ai ricchi".



"I ricchi" vuol la dire Tianjin Union Development Group, un'impresa immobiliare della Cina settentrionale, che sta trasformando 340 chilometri quadrati di Sakor Botum in un villaggio turistico per stra-ricchi delle dimensioni di una vera e propria città.  "Feste stravagante e baldoria", annuncia il suo sito web della futura capitale asiatica del gioco d'azzardo. 64 chilometri di autostrada a quattro corsie, ormai quasi completa, tagliano in due la foresta vergine per portare dritti dritti al supervillaggio.

Parchi nazionali e riserve naturali in Cambogia, potrebbero presto sparire del tutto in quanto gli investitori cinesi profondo intascato accelerare un segreto svendita delle aree protette a società private, spiega Chut Wutty al Chicago Tribune. Land-grabbing, disboscamento illegale e deportazione degli abitanti dalle loro terre sono ormai diventati fatto comune in  in Cambogia, e il governo ha di fatto legalizzato queste pratiche nel deserto ultimo rimasto del paese.

Secondo un rapporto della Cambodia Human Rights and Development Organization, l'anno scorso, il governo cambogiano ha concesso terreni per 7.631 chilometri quadrati a decine di aziende, la maggior parte dei quali in parchi nazionali e in riserve naturali. La superficie dei terreni dati in concessioni è moltiplicata di sei volte tra il 2010 e il 2011.

 

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