I contadini indigeni di Diaguita Los Huascoaltinos sono riusciti a impedire la contaminazione di suoli e le loro acque da parte di società mineraria Goldcorp. Come fa sapere Rainforest Rescue, la Corte Suprema del Cile ha confermato il verdetto contro gli operatori del mega-progetto minerario di El Morro. Già in febbraio, il tribunale regionale della città cilena di Antofagasta della città cilena aveva respinto i piani della società canadese.
Il progetto della canadese Goldcorp prevedeva l'estrazione di oro e di rame da una miniera gigantesca ai margini del deserto di Atacama. El Morro sarebbe stato uno dei più grandi progetti minerari in tutto il paese. Il tribunale si opposto alla valutazione di impatto ambientale del progetto, carente sia sull'aspetto ambientale che per quanto riguarda il rispetto dei diritti delle minoranze indigene. La zona in cui Goldcorp intende estrarre materie prime su grande scala è la patria dei contadini della comunità indigena Diaguita Los Huascoaltinos. Per secoli oltre 250 locali hanno coltivato con successo il terreno a fianco del deserto di Atacama, ma dipendono disperatamente dipendente dalle poche fonti d'acqua, e hannno quindi sporto denuncia contro il progetto di El Morro. Il Cila ha ratificato la Convenzione internazionale ILO 169 sui diritti degli indigeni, e quindi le aziende devono consultare le comunità impattate per i progetti che interessano il loro territorio. La Corte Suprema ha sentenziato che non solo gli standard ambientali nazionali sono stati violati dall'impresa canadese, ma anche i diritti indigeni ad essere preventivamente consultati. La cooperativa Diaguita Los Huascoaltinos detiene ufficialmente i titoli di proprietà della tarra. La decisione della Corte Suprema rafforza i diritti delle minoranze indigene e dei diritti ambientali in Cile.