"Ormai ci resta acqua solo per due ore ogni giorno!" - questo è il grido disperato che arriva dalla città peruviana di Cajamarca. Qui la popolazione protesta contro l'estensione della più grande miniera d'oro di tutta l'America Latina, una miniera che sta distruggendo le sorgenti di acqua potabile, oltre a una delle sorgenti del Rio delle Amazzoni. La compagnia mineraria Yanacocha e il governo peruviano contano di tacitare le proteste pacifiche usando la forza.
Una spedizione sul campo del Rainforest Rescue ha analizzato campioni di acqua potabile trovandoli pieno di sostanze altamente tossiche come arsenico, cadmio e piombo.
È per questo che le popolazioni del Perù settentrionale protestano per il loro diritto a acqua non inquinata - ne hanno bisogno per sopravvivere.
Lo scorso autunno dello scorso un'ondata internazionale di proteste ha fermato il progetto Conga, ma ora la Yanacocha è pronta a ripartire ed è di nuovo scattata la violenza contro le popolazioni che difendono la loro acqua. "L'esercito sparava granate lacrimogene nel del centro cittadino, colpendo bambini, donne e passanti", riferisce un testimone oculare da Cajamarca.
La miniera di Conga si trova a monte delle lagune che riforniscono di acqua Cajamarca, ma anch il bacino amazzonico. Le miniere tolgono l'acqua alla popolazione e la contaminano con cianuro e metalli pesanti.
Governo del presidente Ollanta Humala ha dichiarato lo stato di emergenza in tre province e sta usando la forza per reprimere le proteste. Cinque persone sono state uccise dai militari, tra cui due minorenni. Molti di più sono i feriti gravi e gli arresti.
Per questo il Rainforest Rescue invita a sostenere la popolazione di Cajamarca e il suo diritto all'acqua, con una petizione al governo peruviano e alla Banca Mondiale - uno degli azionisti della compagnia mineraria Yanacocha.