
Lo scorso anno il numero di attivisti stati uccisi per aver difeso l’ambiente è raddoppiato rispetto all’anno precedente. Il 40% delle vittime erano indigeni, e in gran parte si opponevano a progetti energetici, miniere e piantationi. Le aree più a rischio, secondo l’analisi di Global Witness, sono il Centro e il Sud America. La gran parte degli omicidi si verificano in località remote, o nel profondo delle foreste, dove l’accesso ai media è scarso, la legge non è presente, e le forze di polizia sono spesso corrotte. E’ quindi probabile che il numero degli omicidi non riportati renda ben più alto questo bilancio di morte.