Il bosco che fu sacro a Diana, dove la Ninfa Egeria vaticinava, è ora minacciato assieme alle popolazioni lacustri dalla costruzione di una strada e da altri lavori edili. Il comitato dei cittadini di Nemi ha protestato oggi a Genzano contro i progetti che minacciano la sopravvivenza dell'antica foresta sacra a Diana. La costruzione di una nuova strada sul lato di Genzano, rischia di portare la cementificazione fin sulle sponde del lago, dove negli ultimi anni erano tornati a nidificare i germani reali. Infatti, se la strada sarà  costruita immergendo le fondamenta direttamente nelle acque del lago, sarà  compromesso proprio il punto più delicato per la fauna lacustre.


Attorno al lago si trova un ricco sito archeologico, purtroppo in stato di semi abbandono, resto del centro sacrale che sorgeva nella foresta di Nemi. Si tratta infatti del bosco sacro a Diana, dove la Ninfa Egeria teneva gli oracoli. Un centro di culti ancestrali che risalgono all'origine della civiltà umana. Il Lago di Nemi era per questo considerato il centro del culto federale attorno cui ruotava la Roma delle origini, e verso cui è ancora rivolta la Via Sacra, l'arteria principale del Foro Romano.

L'Amministrazione però non sembra essere consapevole del valore del sito, e si è lanciata in opere come la progettata strada, l'erezione di antenne sulle rupi a picco sul lago e la costruzione di una terrazza panoramica destinata a distruggere il panorama medesimo. Una serie di danni irreversibili ad un angolo di natura testimone di una storia e cultura antica, quella cultura in cui imperatori e Dei hanno cercavano dimora in luoghi dove era possibile ascoltare voce della natura.

Stanchi di restare inascoltati, mentre i progetti distruttivi avanzano, i cittadini hanno deciso di rivolgersi ai propri amministratori in dialetto. Forse sarà  la volta buona che capiscono" ha commentato Leonello Ceniccola, sotto lo striscione che recitava "U LACU 'NZE TOCCA".
"Chiediamo una seria politica di controlli - ha continuato Ceniccola - in grado di fermare una volta per tutte gli abusi. I Comuni di Genzano Nemi e Ariccia saranno ritenuti responsabili della devastazione che si apprestano a compiere utilizzando i soldi dei contribuenti.

Il comitato dei cittadini chiede che la fauna e la flora dell'area siano a tutti i costi tutelate, e che venga creata un'oasi che protegga tutti i territori che circondano il Lago di Nemi, dal Bosco Sacro ai siti archeologici, riscoprendo un turismo culturale e ambientale che crei sviluppo nel rispetto dell'ambiente."

 

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