Si chiama Agustin Solis Cedillo, ed è il secondo sindaco indigeno del municipio di Chajul, nella regione di Xeputul. Il primato tutto suo è quello di essere il più giovane sindaco, all'età di 29 anni.
Vive nel piccolo villaggio di Sajbatzà. Le comunità della sua zona hanno un problema: un'impresa ha occupato parte delle loro terre, lungo il fiume Jute, per costruire una centrale idroelettrica. L'impresa in questione è l'italiana ENEL, che ha ottenuto permessi per la costruzione di centrali sui fiumi Jute, San Vicente e Copòn.
L'ENEL è già presente in Guatemala con la centrale idroelettrica di El Canada di 46 Megawatt, costruita nell'Occidente del Paese e in attività da tre anni. Non lontano da El Canada, l'ENEL ha poi costruito Montecristo, una centrale idroelettrica di minore capacità (13,5 Megawatt) situata sul fiume Samalà.
Foreste, paesi e terre comunitarie saranno inglobate nei bacini della centrale e inondate, mentre gli ecosistemi e le comunità che vivono lungo tutto il corso del fiume, fino ai confini col Messico, rischiano di subire un pesante impatto.
La centrale sul fiume Jute ha già ottenuto un contratto di finanziamento dalla Banca Mondiale, nell'ambito del Prototype Carbon Fund, un fondo finalizzato a premiare i produttori di energia che scelgono le fonti rinnovabili. Sulla base del piano del Plan Puebla Panamà, le centrali dovrebbero esportare energia elettrica verso gli Stati Uniti.
L'ENEL sostiene di avere acquistato i terreni, ma secondo il sindaco Agustin Solis Cedillo quelle terre appartengono al Comune. In gioco c'è ben di più di qualche terreno: c'è il destino del fiume Jute e delle comunità di Pal, Santa Rosa Cimientos, Xaxa, Xaxboj e Sazbatza, che vedrebbero le loro terre sommerse dal bacino.
L'ENEL ha promesso 300 nuovi posti di lavoro in 3 anni per la costruzione della centrale euna nuova strada, ma le comunità della zona non ci stanno.
Quando nel 2006 nove mila abitanti della zona si hanno richiesto un incontro con l'ENEL, l'impresa ha rifiutato il confronto. Nel frattempo è aumentata la presenza militare nell'area.
Due anni più tardi, il governo di Alvaro Colom ha confermato la costruzione della centrale idroelettrica di Xalala, che danneggia oltre trenta comunità dei municipi di Cobán, Ixcan, Zona Reina e Uspantán. Nel frattempo l'ENEL ha annunciato l'inizio dei lavori per la costruzione della centrale idroelettrica a Wajbal.
Ma il giovane sindaco di Chajul non cede. Se anche l'impresa offrisse molto denaro in cambio del permesso ad utilizzare l'acqua del fiume, non la spunterebbe: il fiume non ha prezzo, così come la terra e come il futuro. Come vivranno senz'acqua i figli e i nipoti?