Non si tratta di qualche rifiuto lasciato da gitanti incivili, ma di un'intera discarica. E' successo a Serre, dove è stata progettata una discarica per i rifiuti della Campani e d'Italia nel bel mezzo di un bosco di querce, a ridosso di un’Oasi naturalistica (150 metri) e in prossimità del fiume Sele (800 metri).
Ed è così che è stato programmato il taglio di circa 6 ettari di bosco di alto pregio, in un eccellente stato vegetativo (definiti nel progetto dei lavori "arbusti di scarso valore" o "querce cresciute male"), e l'adeguamento della viabilità, con ulteriore taglio di alberi e rischi per la sicurezza stradale in zone a vocazione rurale.


boschi di Macchia Soprana e Macchia Sottana si estendono per circa 100 ettari.
Con il decreto-legge n. 61 dell’11 maggio 2007 la struttura commissariale per l’emergenza rifiuti in Campania, istituita più di 13 anni fa, è stata abilitata a procedere al di fuori della legge, scaricado al di sopra dell’Oasi di Persano, un’area naturale protetta di grande pregio ambientale, e delle opere di irrigazione che prelevano circa 250 milioni di metri cubi di acqua l’anno dal fiume Sele.
La discarica minaccia di unquinare l'intera area. La valutazione della franosità dei versanti, su scala temporale lunga, ha evidenziato che i versanti incombenti sulla parte depressa di Valle Masseria, cioè proprio nella zona dove potrebbe essere ubicata l’eventuale discarica, sarebbero interessati da continui distacchi di materiali argillosi che alimenterebbero continui dissesti che provocherebbero l’accumulo di ingenti volumi di detriti argillosi nella zona depressa e andrebbero a determinare seri problemi di stabilità al cumulo di rifiuti con evidenti catastrofiche conseguenze connesse a fuoriuscita di liquidi inquinanti.
La gravità di una prevedibile fuoriuscita di percolato, considerata la instabilità geomorfologica e tettonica dell’area, è confermata anche nella Valutazione di Incidenza effettuata per il Commissariato da Giuliano Sauli, naturalista, a pagina 173, dove si legge la seguente frase: "Uno sversamento incontrollato, sia pure accidentale e di scarsa entità, dei liquami di percolamento della discarica che dovesse riversarsi nel corso del fiume Sele sarebbe la causa di un vero disastro ambientale, nei confronti di uno dei sistemi fluviali che, ancora oggi, viene considerato uno dei meglio conservati della Campania e di tutte le regioni meridionali".

 

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