Fino a domenica 22 novembre, centinaia di studenti e cittadini saranno reclutati  in tutta Italia da Legambiente per piantare alberi, piante ed erbe aromatiche. Torna la “Festa dell’albero”, la storica campagna dell’associazione ambientalista che ha lo scopo di produrre aria pulita e riqualificare gli angoli grigi delle città. Un milione e mezzo di alberi spunteranno in tutta Italia: Guerrilla gardening, biciclettate e pennellate di verde negli angoli grigi delle città.

 

"Piantiamo un albero, diamo una boccata di ossigeno alle nostre città, per combattere l’effetto serra ed i cambiamenti climatici - spiega Lorenzo Parlati, di Legambiente  -. Quest’anno la  campagna ha una valenza particolare in vista del vertice mondiale sul clima che si terrà a Copenhagen: piantare un albero è un gesto semplice ma tangibile con cui battere il riscaldamento globale e chiedere ai governi che parteciperanno al summit di raggiungere un accordo vincolante sulla riduzione dei gas serra".


In collaborazione con ANVE (Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori), Legambiente pianifica la piantumazione di 1.500.000 piante, e si appella ai cittadini. Voglia di natura, il rispetto per l’ambiente, semi, piante e fiori, un po’ di fantasia e passione per il verde: ecco le armi per trasformare la città in giardino: rimodellare e abbellire zone dimesse o dimenticate e contribuire così alla salvaguardia dei delicati equilibri naturali, creando piccole oasi e isole di biodiversità.

 

Gli alberi, i polmoni del Pianeta, assorbono anidride carbonica e restituiscono ossigeno. Si tratta di una funzione vitale nella riduzione dell’inquinamento atmosferico: la luce del sole a contatto con la clorofilla delle foglie dà vita a un processo di purificazione dell’aria in grado di sottrarre l’anidride carbonica (CO2), il più pericoloso e dannoso gas serra, e produrre ossigeno (O2). Moltissimi e autorevoli studi ormai confermano che è necessario e urgente, per salvare il Pianeta dalla catastrofe climatica, ridurre del 40% le emissioni di CO2 nei Paesi industrializzati entro il 2020.


È per questo che i parchi e i boschi vengono anche chiamati polmoni verdi. Senza le specie vegetali che popolano il Pianeta, la vita animale come noi la conosciamo non si sarebbe mai sviluppata. Senza piante, infatti, l’ossigeno non avrebbe mai raggiunto nell’atmosfera le proporzioni ideali per lo sviluppo della vita animale. Il disboscamento di aree sempre più vaste è disastroso, non solo per i rischi cui espone il territorio rendendolo più fragile dal punto di vista idrogeologico, ma anche perché mette in serio pericolo l’equilibrio del nostro ecosistema. Si calcola che la deforestazione incida tra il 20 e il 25% sull’aumento dell’anidride carbonica nell’atmosfera.

 

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