15 gennaio 2008 - Una nuova legge ambientale votata dal Parlamento argentino ha sospeso tutte le operazioni forestali nelle foreste naturali del paese, fino a quando ogni provincia non avrà  completato un piano di gestione del territorio che assicuri la protezione delle aree intatte, sulla base di linee guida definite dalla legge.
Per un anno sono sospesi tutti i permessi di taglio, e la sospensione sarà  prorogata in caso di mancata finalizzazione del piano di gestione.

Le foreste native sono drasticamente calate da 127 a 31 milioni di ettari, soprattutto per fare posto alla monocoltura della soia. Secondo le immagini satellitari realizzate dal Segretariato per l'Ambiente e lo Sviluppo Sostenibile, ogni anno vengono distrutti 300.000 ettari di foresta, ai danni delle popolazioni indigene.
La legge, proposta da Greenpeace, FVSAe FARN, è stata approvata da entrambe le camere dopo una lunga battaglia, che aveva visto le lobby dell'agribusiness opporsi strenuamente alla legge.

Per la prima volta la legge riconosce i benefici ambientali e sociali delle foreste (biodiversità , acqua, suoli e sequestro di carbonio) e impone alle province degli standard minimi controllati dal Ministero dell'Ambiente, mentre un apposito fondo è stato stabilito per compensare i proprietari forestali.

Nel corso del 2007 Greenepace aveva raccolto un milione di firme in favore della nuova legge forestale, coinvolgendo prevalentemente i teenager, attraverso l'utilizzo di internet.
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