C'è una soluzione alla drammatica perdita delle foreste del pianeta? Fino ad oggi gli incentivi sono stati visti come una alternativa alla riduzione dei consumi di prodotti legati alla deforestazione. Ma uno studio coordinato dall'Università Nazionale di Singapore (NUS) ha rivelato che nel lungo periodo, questi incentivi di conservazione possono risultare controproducenti. Una delle soluzioni proposte per la protezione delle foreste è il pagamento per la conservazione del carbonio. Questo pagamento andrebbe a sostenere l'aumento delle rese agricole in modo di raddoppiare o triplicare i raccolti di manioca o mais, le rese di mais con l'introduzione di varietà di piante resistenti alle malattie, e con l'impiego di fertilizzanti.
Si tratta di una soluzione a basso costo e che non minaccia gl interessi dell'industria, anzi segue il tradizionale approccio di industrializzazione dell'agricoltura. Per questi motivi questa strategia è stata massicciamente promossa, diventando lo standard dell'ONU Ma secondo gli studi effettuati da un team di ricercatori della National University of Singapore, del ETH di Zurigo e dell'Università di Cambridge, i suoi risultati minacciano di essere controproducenti.
I ricercatori creato modelli sulla base degli incentivi alla protezione delle foreste nella Repubblica democratica del Congo (RDC), che ospita una delle più grandi foreste rimaste al pianeta. E hanno scoperto che l'intensificazione agricola e programma di conservazione aumenta anche l'incentivo all'espansione dei campi e alla deforestazione. Il rischio ulteriore è che gli incentivi attirino le imprese del settore agroindustriale, più idonee all'impiego delle tecnologie agricole, con la conseguente espulsione dei piccoli contadini e un'ulteriore crescita della domanda di prodotti agricoli industriali. Ecco che nel giro di pochi anni torna l'incentivo all'espansione delle aree agricole ai danni delle foreste.
Gli studiosi avvertono che in futuro, gli incentivi per la proteine delle foreste dovranno aumentare drasticamente, per competere con la redditività dell'agricoltura e con la crescente scarsità di terreni agricoli disponibili.