Ricercatori dell'Università britannica di Leicester, assieme a colleghi indonesiani, hanno presentato uno studio che descrive come gli incendi, che cinque anni fa devastarono quasi un milione di ettari di foreste del Borneo e di Sumatra, abbiano rilasciato nell'atmosfera enormi quantità di gas responsabili dell'effetto serra. Si stima che in quell'occasione siano stati rilasciati nell'atmosfera 2,6 milioni di tonnellate di carbonio, pari a un valore compreso tra il 13 e 40 per cento delle emissioni globali di quel periodo. 
 
Gli incendi furono appiccati volutamente dai contadini e taglialegna indigeni con lo scopo di ripulire il territorio visto che si erano anche create le condizioni ideali per farlo a causa della mancanza di piogge. Questa folle metodologia distruttiva è ampiamente diffusa in quelle zone. Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che la maggior parte del carbonio proveniva dal carbone vegetale depositato in vaste zone del territorio. 
 
Secondo i ricercatori, se si tiene conto che l'anidride carbonica è il principale responsabile dell'effetto serra, è logico dedurre che gli imponenti incendi del sud-est asiatico hanno dato, senza ombra di dubbio, un potenziale contributo al fenomeno del surriscaldamento globale.  La ricerca è stata divulgata sul periodico "Nature".
 
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