26 giugno 2008 - Il 2007 è stato l'anno nero per boschi e foreste: oltre 10.000 incendi che hanno mandato in fumo 116.602 ettari di boschi, il 27% dei quali ricadenti in aree protette.Il WWF presenta la mappa delle aree più pregiate ad alto rischio incendi. Nel 2007 il danno economico per le foreste bruciate è stato di oltre 640 milioni di euro.
Ogni anno i danni causati dagli incendi vengono misurati dal
numero di eventi, superficie bruciata, estensione media; vengono conteggiate le vittime umane e i
danni diretti ad alcune economie, ma occorre contare anche l'enorme danno a medio e lungo
termine sulla biodiversità: gli incendi, soprattutto nelle aree più pregiate, eliminano molte specie
animali e indeboliscono gli ecosistemi e la loro capacità di fornire i servizi anche per l'uomo.Per
aiutare la macchina operativa nella lotta contro il fuoco, il WWF ha identificato le 17 aree più
vulnerabili agli incendi estivi e di maggiore pregio naturalistico, concentrate maggiormente al
centro e al sud Italia.Purtroppo, fa sapere il WWF,la media dei Comuni italiani che hanno redatto
il catasto delle aree incendiate è ancora bassissima, circa 1 su 4, ed i vincoli derivanti dalla
catalogazione del terreno percorso dal fuoco sono ancora sono inattivi per buona parte del
territorio. Il WWF ha voluto porre l'attenzione proprio su queste aree più vulnerabili scrivendo ai
671 Comuni che ricadono nei 17 hot spots per sollecitare l'applicazione di piani di prevenzione e
la redazione dei catasti.Il WWF ha individuato come azioni urgenti e indispensabili la
manutenzione delle strutture di avvistamento presenti nelle Oasi (altane o vecchie torri) e
l'acquisto di binocoli, cannocchiali, radiotrasmittenti e cellulari. Le azioni per rendere ancora più
efficace l'azione di vigilanza secondo il WWF sono: sistemi di telecamere diurne e notturne (a
raggi infrarossi) collegate ad una sala operativa del WWF o delle forze preposte (forestali e vigili
del fuoco) al fine di ottimizzare l''impiego delle risorse umane nell''arco dell''intera giornata,
l'organizzazione di corsi di formazione e informazione per l''avvistamento degli incendi, una buona
organizzazione per avvisare le autorità preposte è a nostro avviso la migliore prevenzione. Nelle
17 aree a rischio incendio segnalate dal WWF ricadono 10 Oasi WWF: tutte queste sono zone di
enorme valore naturalistico e di importanza fondamentale per l'uomo perchè consentono la
regolazione dell' atmosfera, del clima, la protezione da inondazioni, siccità, frane, dissesto
idrogeologico, la regolazione del ciclo dell'acqua, l'approvvigionamento idrico, la ricarica delle
falde e la variabilità biologica oltre ai benefici che derivano dal valore estetico, ricreativo e
turistico.Le Oasi WWF che ricadono nelle 17 aree più pregiate a rischio incendi sono:* Oasi
Bottaccio (LU) Area n.1 Alpi Apuane - Garfagnana * Lago di Burano (GR) Area n.2 Maremma
Tosco - Laziale * Orbetello (GR) Area n.2 Maremma Tosco - Laziale * Bosco Rocconi (GR) Area
n.2 Maremma - Tosco Laziale * Guardiaregia-Campochiaro (CB) Area n.3 Monti del Matese *
Lago di Conza (AV) Area n5 Cilento - Val d'Agri - gruppo del Pollino * Bosco di Policoro (MT)
Area n.6 Murge e valli fluviali lucane * Monte Sant Elia (TA) Area n.6 Murge e valli fluviali lucane *
Caporama (PA) Area n.11 Monti Sicani - Rocca Busambra - colline di Carini * Monte Arcosu (CA)
Area n.13 Sulcis-IglesienteIl WWF si prepara all'emergenza roghi estivi, 116mila ettari bruciati nel 2007
Il 2007 è stato l'anno nero per boschi e foreste: oltre 10.000 incendi che hanno mandato in fumo
116.602 ettari di boschi, il 27% dei quali ricadenti in aree protette.Il WWF presenta la mappa delle
aree più pregiate ad alto rischio incendi. Nel 2007 il danno economico per le foreste bruciate è
stato di oltre 640 milioni di euro.Ogni anno i danni causati dagli incendi vengono misurati dal
numero di eventi, superficie bruciata, estensione media; vengono conteggiate le vittime umane e i
danni diretti ad alcune economie, ma occorre contare anche l'enorme danno a medio e lungo
termine sulla biodiversità: gli incendi, soprattutto nelle aree più pregiate, eliminano molte specie
animali e indeboliscono gli ecosistemi e la loro capacità di fornire i servizi anche per l'uomo.Per
aiutare la macchina operativa nella lotta contro il fuoco, il WWF ha identificato le 17 aree più
vulnerabili agli incendi estivi e di maggiore pregio naturalistico, concentrate maggiormente al
centro e al sud Italia.Purtroppo, fa sapere il WWF,la media dei Comuni italiani che hanno redatto
il catasto delle aree incendiate è ancora bassissima, circa 1 su 4, ed i vincoli derivanti dalla
catalogazione del terreno percorso dal fuoco sono ancora sono inattivi per buona parte del
territorio. Il WWF ha voluto porre l'attenzione proprio su queste aree più vulnerabili scrivendo ai
671 Comuni che ricadono nei 17 hot spots per sollecitare l'applicazione di piani di prevenzione e
la redazione dei catasti.Il WWF ha individuato come azioni urgenti e indispensabili la
manutenzione delle strutture di avvistamento presenti nelle Oasi (altane o vecchie torri) e
l'acquisto di binocoli, cannocchiali, radiotrasmittenti e cellulari. Le azioni per rendere ancora più
efficace l'azione di vigilanza secondo il WWF sono: sistemi di telecamere diurne e notturne (a
raggi infrarossi) collegate ad una sala operativa del WWF o delle forze preposte (forestali e vigili
del fuoco) al fine di ottimizzare l''impiego delle risorse umane nell''arco dell''intera giornata,
l'organizzazione di corsi di formazione e informazione per l''avvistamento degli incendi, una buona
organizzazione per avvisare le autorità preposte è a nostro avviso la migliore prevenzione.