Le temperature hanno raggiunto picchi record in molte parti d'Europa e le conseguenze immediate sulle foreste europee non si sono fatte attendere. Come evidenziato in un a discussion paper pubblicato dalla rete ambientalsite Envronmental Paper Network (EPN)all'inizio di quest'anno, c’è un filo sempre più evidente tra il cambiamento climatico, le piantagioni industriali su larga scala e gli incendi boschivi.
Nella Spagna settentrionale hanno superato i 44 gradi centigradi questa settimana, portando a devastanti incendi. Più di 500 vigili del fuoco e soldati hanno contrastato le fiamme, che hanno raggiunto un livello che non si vedeva da anni. L'incendio nella provincia catalana orientale di Tarragona ha finora bruciato e distrutto oltre 5.500 ettari di terreno.
Nella parte occidentale della Spagna, la situazione non è migliore. L'anno scorso l'esperto forestale spagnolo Alberte Blanco ha invitato il parlamento galiziano "limitare e ridurre" le piantagioni di con eucalipto, che ha definito la "radice del problema degli incendi boschivi". L’estensione di tali piantagioni in Galizia, nota Blanco, è moltiplicata per cinque nel giro di pochi anni. Questa è stata la conseguenza di una chiara strategia volta a convertire boschi e campi in impianti di produzione industriale di legname che riforniscono la cartiera ENCE Energía y Celulosa a Pontevedra.
Sfortunatamente, la chiamata di Alberte Blanco non è stata ascoltata, e lo scorso marzo le foreste della Galizia in Spagna hanno iniziato a bruciare di nuovo.
L'introduzione delle monoculture di pini e eucalipti in Spagna risale all'epoca della dittatura di Franco che creò l’impresa nazionale di cellulsoa, Empresa Nacional de Celulosas de España (ENCE) che in seguito venne privatizzata. Dalla creazione dell'ENCE, la maggior parte delle attività di rimboschimento è stata finalizzata a massimizzare la produzione di legname e si è concentrata su due specie altamente infiammabili: pino ed eucalipto.
Come ha detto il biologo Xabier Vázquez Pumariño in un'intervista:"Hanno creato uno scenario assolutamente infiammabile". Il circolo vizioso di piantagioni e incendi è stato chiamato in modo informale "l'industria del fuoco" in Galizia, dove anche il monitoraggio e l'estinzione degli incendi boschivi e il rimboschimento che segue fanno parte della macchina del profitto - a volte supportata anche dai fondi dell'UE.
Come evidenziato nella pubblicazione dell'EPN the A Burning Issue (Una Questione Scottante), in un mondo sempre più caratterizzato da stagioni secche lunghe e calde, le piantagioni industriali su scala industriale diventano un fattore inatteso di moltiplicazione del fuoco. Il documento di discussione raccoglie informazioni e preoccupazioni su come queste piantagioni monocolturali per la produzione di cellulosa e carta (e ora anche per le biomasse) si stanno trasformando in una bomba incendiaria a tempo su scala globale.