Il Presidente indonesiano, Susilo Bambang Yudhoyono, ha firmato un decreto che sancisce l'entrata in vigore della moratoria di due anni sul rilascio di nuove concessioni forestali. La moratoria però copre solo le aree di foresta primaria e torbiere e si presume che avrà un impatto limitato nel ridurre la deforestazione in Indonesia.
La moratoria, finanziata dalla Norvegia con un fondo da un miliardo di dollari, doveva entrare in vigore nel gennaio 2011, ma mancava il decreto presidenziale. Il suo obiettivo, rallentare tasso di deforestazione in Indonesia, uno tra i più alti al mondo. Ma molti dubitano sul suo risultato. Al Presidente sono state presentate le bozze di due decreti, uno che stabiliva la moratoria sul rilascio di nuove concessioni forestali, e un secondo che la limitava alle foreste primarie e alle torbiere. Yudhoyono ha scelto la seconda ipotesi. "La maggior parte delle aree di foresta ancora in piedi in Indonesia sono in realtà foreste secondarie - spiega Wetlands International in un comunicato - Milioni di ettari di foreste indonesiane possono ancora essere convertiti in piantagioni, malgrado il decreto". Il fatto è che già da tempo i gruppi di pressione dell'industria del legno, della carta e dell'olio di palma, premevano per declassare le foreste da primarie a secondarie, proprio allo scopo di poterle più facilmente sfruttare. Questi stessi gruppi hanno ottenuto il ritardo di ben cinque mesi nella firma del decreto, nel timore di perdere l'accesso ai terreni forestali. Il linguaggio del decreto presidenziale indica che hanno avuto successo, ottenendo una moratoria limitata alle foreste vergini e alle torbiere. foreste secondarie, così come le foreste primarie e le torbiere già assegnate in concessione, saranno escluse dalla moratoria.
Agus Purnomo, consigliere speciale del Presidente Yudhoyono sul clima ha dichiarato alla Reuters che "Non ci saranno nuove autorizzazioni su 64 milioni di ettari di foreste", e ha rassicurato l'industria dell'olio di palma: "Non vi è alcuna limitazione per coloro che vogliono sviluppare le piantagioni di industriali. Non c'è alcun divieto per imprese che progettano di espandere le piantagioni di palma da olio. Consigliamo loro di farlo nelle foreste secondarie.
L'annuncio deluso le ONG ambientali. "Questa è una delusione amara Si potrà fare ben poco per proteggere le foreste in Indonesia e le torbiere - ha dichiarato Paul Winn, di Greenpeace - il settanta per cento delle foreste presumibilmente protette da questa moratoria sono già protette ai sensi della vigente legge indonesiana, con scarso effetto, e numerose esenzioni minacciano di erodere ulteriormente erodere gli benefici ambientali del progetto".
Teguh Surya di Walhi (Friends of the Earth Indonesia), ha dichiarato al Jakarta Post che "Il Presidente ha ignorato i segnali provenienti dalla società civile e da chi si occupa di conservazione delle foreste, mentre ha scelto di sostenere le grandi imprese, come le piantagioni di palma da olio."
Nils Hermann Ranum, della Rainforest Foundation Norvegia ha dichiarato alla Reuters che la moratoria si limiterà a proteggere 16 milioni di ettari di supplementari. "Sembra che l'Indonesia sta limitando drasticamente il campo di applicazione della moratoria".
Come se non bastasse, la moratoria concede esenzioni per l'estensione di coltivazioni di riso, canna da zucchero, per la geotermia, e per l'estrazione di petrolio e gas. Per esempio, la moratoria non fermerà un massiccio progetto di conversione agricola nelle foreste primarie della Nuova Guinea indonesiana.
La debole moratoria dell'Indonesia
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