Il Donut, quella ciambellina dolce e zuccherosa che rimanda a un modo fatato degno della casetta di Hansel e Gretel (dove però il Donut non c’era, perché è stato inventato ben più tardi). All’improvviso si è trasformato in un mostro. E stavolta non nono le urla di medici e dietologi salutisti, è che le soffici rotelle di pasta lievitata si sono trasformate nei cingoli metallici delle ruspe che squarciano la foresta pluviale. Le dolci ciambelline infatti, sono inzuppate di olio di palma.
Per coltivare l’olio di palma le foreste pluviali dove vive la tigre si Sumatra, vengono abbattute, le torbiere su su cui crescono, uno dei principali magazzini mondiali di carbonio, vengono drenate e date alle fiamme.
Per questo un analista della Union of Concerned Scientists ha sviluppato una classifica per individuare il legame delle grandi catene con la deforestazione. Ma le risposte sono state poche e scarse. Per esempio, su dieci catene di fast-food solo McDonald e Subway hanno dato delle risposte, che per altro gli hanno fruttato un punteggio piuttosto basso - ma almeno, sostengono gli scienziati, la consapevolezza del problema è il primo passo per lavorare a una soluzione. Le altre otto catene neppure hanno risposto al questionario.