Le compagnie multinazionali che utilizzano materie prime come olio di palma e di soia sono troppo lente nell’eliminare la deforestazione, e rischiano di venir meno agli impegni assunti. E’ quanto emerge dall’analisi delle principali 500 aziende, curata dal gruppo Canopy. I prodotti agricoli - tra cui carne e carta - causano più dei oltre due terzi della distruzione delle foreste tropicali in tutto il mondo, sostiene Canopy. Ambiziosi sottoscritti e volti a eliminare la deforestazione entro il 2020 o il 2030 saranno difficilmente raggiunti.
“C’è ancora molto da fare per accelerare l’attuazione degli impegni e l'adozione di robuste politiche di degli acquisti, commenta Tom Bregman, di Canopy “Le politiche sono spesso insufficienti, per non parlare di una loro eventuale implementazione entro il 2020, è chiaro che la strada da percorrere è ancora lunga.”
La Dichiarazione di New York sulle foreste firmata nel 2014 ha fissato l’obiettivo di dimezzare la perdita delle foreste naturali in tutto il mondo entro il 2020, e di eliminarla del tutto entro il 2030. La dichiarazione ha anche impegnato il settore privato ad eliminare la deforestazione dal commercio di prodotti agricoli entro il 2020.
I risultati dell’analisi di Canopy sulle principali 500 aziende strano che che il 57 per cento delle aziende monitorate ha adottato sia le politiche deboli o non ha adottato alcuna politica volta a frenare la deforestazione nella propria produzione.
Negli ultimi tre anni, il numero di aziende che hanno adottato politiche volte ad eliminare la deforestazione è molto basso, appena il 5 per cento.