La Corte Europea di Giustizia ha intimato al governo polacco la sospensione immediata del taglio di alberi nella foresta di Bialowieza. Significa che non è solo la decisione del ministro Szyszko del marzo 2016 che ha consentito di estendere l'estrazione del legname nel distretto boschivo di Bialowieza, ma anche i vecchi alberi morti in tutta la foresta non possono essere ridotti. Il divieto di abbattimento degli alberi necessari per la conservazione degli habitat e delle specie forestali resterà in vigore finché la Corte di giustizia europea non emetterà una sentenza definitiva sul caso della foresta Bialowieza.
La Corte ha adottato un "provvedimento provvisorio", uno speciale potere che la Corte può esercitare in casi eccezionalmente urgenti e gravi che devono essere decisi con effetto immediato, per evitare che la sentenza arrivi quando il danno è ormai irreparabile. Queste misure sono usate molto raramente e solo quando esiste una minaccia di danni notevoli e irreversibili.
La decisione della Corte conferma ciò che la Commissione europea, l'Unesco e la maggioranza degli scienziati avevano ripetutamente sottolineato: è l'aumento degli abbattimenti di alberi, e non il coleottero dell'abete rosso a minacciare gli habitat forestali e quindi il taglio di alberi deve essere fermato, prima di causare devastazioni irreparabili.
Allo stesso tempo, continuano le proteste di attivisti provenienti da tutto il mondo per fermare i bulldozer e le motoseghe. Gli attivisti denunciano l’invio da parte del governo di squadre di guardie forestali da tutta la Polonia per contrastare le proteste pacifiche. Mentre la Corte Europea di Giustizia condanna i tagli, le guardie forestali adottano atteggiamenti sempre più violenti verso le proteste pacifiche che tentano di proteggere gli alberi, arrivando a minacciare la salute e le vite dei manifestanti.