Jakarta, 20 ottobre 2005 - In un rapporto pubblicato da una coalizione di organizzazioni che si battono per i diritti umani, per l'ambiente, per la cancellazione del debito estero dei Pasi del Sud, e contro il commercio di armi, le Agenzie di Credito all'Esportazione (ACE) sono sul banco degli accusati per aver finanziato con denaro pubblico progetti che hanno distrutto l'ambiente, contribuito a violare i diritti umani, alimentato conflitti, ed aumentato la povertà. 
Sebbene non siano tanto conosciute quanto la Banca Mondiale o il WTO, le ACE spendono annualmente circa 50-70 miliardi di dollari in progetti industriali ed infrastrutturali. Queste agenzie governative (come l'Italiana SACE o le Statunitensi ExIm ed OPIC) appoggiano le multinazionali che operano all'estero senza curarsi della tutela ambientale, dei diritti umani, e dei lavoratori. Per esempio le ACE dagli USA e dal Canada hanno appoggiato la multinazionale Asian Pulp and Paper (APP) alimentando il taglio a raso delle foreste pluviali indonesiane. 

La APP ha miliardi di dollari di debiti, molti dei quali con le ACE, ma invece di fermarsi, taglia sempre più intensivamente per pagare i suoi creditori. Gran parte dei progetti appoggiati dalle ACE si trovano nei paesi in via di sviluppo dove operano le grandi multinazionali. Nonostante le ACE siano responsabili del finanziamento di molti progetti internazionali, gran parte di esse non sottopongono i progetti finanziati a valutazioni di impatto socio-ambientale. 

I finanziamenti delle ACE ai progetti di sfruttamento petrolifero e minerario sono due volte superiori a quelli forniti dalla Banca Mondiale e dalle banche multilaterali messe insieme. Secondo il rapporto, circa la metà di tutti i progetti industriali dannosi per il clima hanno una qualche forma di appoggio della ACE. Esse spesso finanziano progetti che la Banca Mondiale o altre banche multilaterali ritengono troppo rischiosi. 

Il 24% del debito estero totale dei paesi poveri è dovuto alle ACE che finanziano progetti contrari ai principi dello sviluppo sostenibile, e poi pretendono di farsi restituire il denaro. Inoltre le ACE aiutano le esportazioni di armi che alimentano conflitti e repressioni. Infine molti dei progetti finanziati hanno alti indici di corruzione. Sin dal 1996 le Organizzazioni Non Governative (ONG) di tutto il mondo hanno unito le loro forze per riformare le ACE. Nella dichiarazione di Jakarta le ONG chiedono: 

1. Trasparenza e pubblico accesso alle informazioni delle ACE e del Gruppo di lavoro OSCE che le riunisce (ECG) 
2. Standard socio-ambientali non meno rigorosi di quelli adottati dalla Banca Mondiale 
3. L'adozione di criteri chiari per la tutela dei diritti umani che guidino le operazioni delle ACE 
4.Guide linea contro la corruzione 5. Finanziare solo progetti economicamente produttivi 
6. Tagliare i debiti che i PVS devono alle ACE. 

Finora oltre 300 ONG hanno firmato la dichiarazione di Jakarta.
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