Le mega-dighe non dovrebbero essere costruite nelle regioni di foresta tropicale di pianure a causa della minaccia che rappresentano per la biodiversità e gli ecosistemi, secondo gli esperti dell'Università di Stirling. La raccomandazione - pubblicata nel Journal of Applied Ecology - viene da un nuovo studio che si concentra sul sistema idroelettrico di Balbina nell'Amazzonia brasiliana. Come molti sistemi idroelettrici nella regione, la diga di Balbina ha causato un'estesa frammentazione delle foreste, con vaste aree di terra allagate una volta chiusa la diga, trasformando in isolette la cime delle colline, oramai sommerse.
L'area delle isole forestali createsi nell'invaso della diga non è stata presa in considerazione nella valutazione dell'impatto ambientale e nel processo di rilascio delle licenze delle dighe. Gli esperti hanno scoperto che le comunità arboree sulle isole di Balbina sono "instabili", con alcune specie rare che si estinguono a causa dell'isolamento e della densità degli alberi. Questo potrebbe portare a future perdite nella biodiversità e nel funzionamento degli ecosistemi, come lo stoccaggio del carbonio, attraverso le 3.500 riserve di Balbina.
La dott.ssa Isabel Jones, ecologa della Facoltà di Scienze Naturali di Stirling che ha condotto la ricerca, ha dichiarato: "Idealmente, raccomandiamo di non costruire dighe nelle regioni di foresta tropicale delle pianure come il bacino amazzonico, a causa degli impatti di vasta portata sulla biodiversità acquatica e terrestre".
Le alluvioni associate alla costruzione di mega-dighe nelle regioni di foresta tropicale pianeggiante possono influire negativamente sulla biodiversità attraverso la perdita di habitat terrestri e acquatici. In tutto il mondo, le dighe hanno spostato tra i 40 e gli 80 milioni di persone portando a impatti sociali significativi.
Inoltre, i bacini artificiali nelle regioni tropicali come il bacino amazzonico possono emettere quantità significative di gas serra, incluso il metano, che può rendere le dighe tropicali molto meno "verdi" rispetto ad altre fonti rinnovabili. Nonostante questo, la costruzione di dighe in Amazzonia è in aumento, con oltre 280 nuove dighe pianificate o già in costruzione, mettendo ia rischio di impatti una regione critica per l'equilibrio climatico globale e per la biodiversità.
Il nuovo studio ha valutato l'impatto a lungo termine della frammentazione indotta da dighe sulle comunità arboree tropicali isolate sulle isole a seguito della costruzione di dighe, con l'obiettivo di generare solide raccomandazioni per i costruttori di dighe e per i decisori politici, allo scopo di mitigare alcuni degli impatti dannosi associati allo sviluppo della diga .
La ricerca è stata condotta su 89 aree di indagine forestale permanente su 36 isole si Balbina, così come su tre vicini siti forestali asciutti. La rete di aree di indagine forestale è la più estesa esistente all'interno di un sistema di dighe idroelettriche. Grandi alberi sono stati osservati e registrati nel 2012 e i giovani alberi nel 2014.
Il dott. Jones ha spiegato: "La nostra ricerca ha rilevato che le isole all'interno del bacino idroelettrico di Balbina ospitavano densità significativamente inferiori di alberi adulti e di alberelli, rispetto alle foreste continue rimaste asciutte: in altre parole, la biomassa degli alberi si perde in quelle isole, mentre crescono le emissioni di carbonio associate alla perdita e al degrado delle foreste tropicali.
"Inoltre, la composizione delle specie di alberelli era significativamente diversa da quella degli alberi adulti relitti sulle isole, indicando che le future comunità arboree sulle isole saranno molto diverse da quelle originariamente lì quando la foresta era continua.
"Abbiamo anche dimostrato che la composizione complessiva delle comunità arboree sulle isole era diversa da quella delle foreste asciutte, il che significa che le comunità di alberi insulari stanno cambiando a causa dell'isolamento all'interno del bacino idrico.La perdita di specie arboree e di biomassa all'interno di queste comunità di alberi rimanenti è un fattore largamente ignorato nelle valutazioni dell'impatto ambientale. Dimostriamo che il degrado delle comunità di alberi rimanenti sulle isole presenta un ulteriore impatto delle dighe e deve essere preso in considerazione esplicitamente nella pianificazione e autorizzazione della futura costruzione di dighe ".
I ricercatori hanno anche scoperto che gli incendi - che possono diffondersi attraverso i sistemi delle riserve idriche in periodi di siccità quando i livelli dell'acqua non vengono mantenuti - possono causare un degrado ancor maggiore alle comunità arboree e che il danno è particolarmente grave per le specie boscose, quelle che preservano più carbonio.