Nairobi, 23 marzo 2001 - Protesta contro il presidente Moi, accusato di aver dato in concessione alle industrie di legname aree protette. Il governo si difende: "Daremo la terra a chi non ne ha"
Il presidente si arricchisce sacrificando la foresta vergine. Divampa in Kenia la polemica politica contro Daniel Arap Moi: nei giorni scorsi il quotidiano Standard ha accusato il presidente keniota di sacrificare le condizioni ambientali del paese alle sue personali mire politiche.
Ambientalisti, Ong e oppositori accusano Arap Moi di aver dato in concessione per lo sfruttamento alle industrie di legname circa 168 mila ettari protetti, pari al 10% delle foreste tutelate del Kenya. 'E' difficile comprendere la logica di questa decisione', ha dichiarato a France Press, il rappresentante kenyota di Trasparency International John Githongo. Il governo per conto suo garantisce che le terre ricavate dalla deforestazione saranno assegnate a migliaia di kenioti senza terra. Ma gli ambientalisti citano la crescente desertificazione del paese e i dissesti climatici che un disboscamento di tali proporzioni determinerà.
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