In una delle zone più urbanizzate d'Italia, nei pressi di Como, resiste un punto verde, il bosco di Moronera. Per poco ancora: questo bosco sarà cancellato dalle mappe per far posto al raccordo tra la Pedemontana e l’Autostrada A9. Da pochi giorni sono i iniziati i carotaggi ed è partito il conto alla rovescia per l’eliminazione del prezioso polmone verde.
Querce giganti ospitano poiane, gheppi, falchi pellegrini, picchi, fagiani, volpi e lepri. Il bosco svolge inoltre l'importante funzione di banca del genoma, in quanti vi si trovano ancora alberi pregiati, scomparsi ormai da decenni dalla flora locale.
Secondo l’Ing. Lorenzi (Pedemontana), "la soluzione adottata è il miglior compromesso tra la necessità dell’opera e la salvaguardia del territorio”. Di parere opposto è, invece, Giovanni Rusconi, vice sindaco di Lomazzo: "avevamo chiesto lo spostamento del tracciato di circa 300 metri più a sud, dove non ci sono piante, per non devastare il bosco della Moronera che è un bene di tutta la comunità, non solo nostro, ma la nostra richiesta non è stata accontentata". Dalle foto si può capire che il solo cuore del bosco ha un’estensione equivalente a circa 100 campi di calcio.
I responsabili dei lavori per la strada rispondono che in cambio sarà realizzato "il più esteso progetto di compensazione ambientale mai sviluppato nel nostro Paese", ma, osservano a Lomazzo, compensare un bosco antico e ricco di biodiversità con piantumazioni ex novo è come scambiare il Colosseo con una palazzina di Caltagirone. L’associazione Manufatti Audiovisivi sta realizzando un documentario per testimoniare l’agonia del bosco e dei suoi abitanti