Torna il conflitto nelle foreste della Tasmania. Gli ambientalisti se ne stanno aggrappati  come koala in cima agli eucalipti secolari, per impedire che vengano abbattuti.
La risposta delle autorità non si è fatta aspettare. Sessanta agenti di polizia hanno rimosso nei giorni scorsi i manifestanti, subito seguiti dai tagliaboschi pronti ad abbattere i centenari eucalipti della Upper Florentine Valley, e venti ecologisti sono stati incriminati per accesso in area interdetta. Ma altri trecento attivisti si sono arrampicati sugli alberi da abbattere, alcuni passando la notte in postazioni di fortuna a decine di metri dal suolo, malgrado le temperature al di sotto dello zero. 
Benché le proteste abbiano diviso in due la regione, le autorità ne hanno fatto una questione di principio, e inviato i climbers della polizia, con l'ordine di rimuovere gli attivisti e di portare a termine il taglio degli eucalipti. Il legno dei giganti della foresta è destinato a produrre 2.000 tonnellate di trucioli destinati alle cartiere asiatiche, come dimostra il rapporto di Wilderness Society e Still Wild Still Threatened: Oldgrowth for export.
 
"Di fronte al dibattito in corso sul cambiamento climatico, è assurdo che il primo ministro David Bartlett permetta che le foreste originarie del paese siano distrutte per profitti di breve termine" ha commentato Ed Hill, portavoce dello Still Wild Still Threatened.

"Fino al 2031 nel paese non ci saranno piantagioni a sufficienza per rifornire di materie prime l'industria della carta" ribatte Terry Edwards, direttore della potente Forest Industries Association of Tasmania. Ma secondo gli ambientalisti il 2031 sarà troppo tardi: per quella data le foreste originarie saranno state completamente saccheggiate per produrre materiali di basso valore e avanzano il sospetto che l'industria stia cercando di abbattere quante più foreste possibili, prima che sia ri conosciuto ufficialmente il loro valore di stoccaggio di carbonio. Nella sola stagione 2007-08, sono stati abbattuti 2.110 ettari di foresta, con una crescita del 30% rispetto agli anni precedenti.
 

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