Circondato di foreste di abeti, il lago glaciale di Cavazzo, è il più esteso bacino naturale del Friuli-Venezia Giulia. Posto all'altitudine di 195 metri sul livello del mare, è delimitato dal monte San Simeone a nord-est, dal massiccio del monte Faéit a ovest e dalla piana di Alesso a sud. Il clima temperato ed il continuo apporto idrico di numerosi torrenti che lo alimentano, avevano contribuito al determinarsi di una condizione biologica favorevole allo sviluppo della fauna ittica.
Fino ai primi anni del Novecento diverse famiglie di Somplago e Alesso vivevano unicamente di pesca. Nel 1957, con l'attivazione della centrale idroelettrica di Somplago, che quotidianamente immette nel lago notevoli quantità di acqua fredda, si sono determinati profondi cambiamenti ambientali e biologici, causando la riduzione dell'ittiofauna sia come consistenza che come numero di specie.
Ora la Edilpower, la società che gestisce la diga di Somplago, ha presentato il progetto di ampliamento della centrale, con la costruzione di una seconda galleria in pressione che alimenterà due nuove turbine reversibili. Il progetto è denunciato dal Comitato per la tutela del bacino montano del Tagliamento, che si pone l'obiettivo di difendere le condizioni del lago di Cavazzo. L'impianto è progettato per pompare acqua dal lago la notte, per produrre energia nel giorno seguente. Secondo il Comitato, questo pompaggio discontinuo è destinato a provocare nel lago una costante variazione del livello dell'acqua fina a un metro, ai danni di tutte numerose specie lacustri, e della stessa qualità delle acque del lago.