Si chiama PAK 2000 e produce borse di carta e cartone per marchi di lusso. Sono belle borse e belle scatole, ma c'è qualcosa che non quadra sotto la bella patina colorata. PAK 2000 è controllata dal colosso cartario indonesiano Asia Pulp & Paper (APP).
La APP è forse il principale responsabile della distruzione delle foreste pluviali indonesiane, abbattute per fare spazio alle piantagioni di acacia, per la produzione di carta. La APP minaccia ora il parco di Bukit Tigapuluh, uno degli ultimi santuari dell'orango e della tigre di Sumatra
Su 4.782 incendi segnalati nella provincia di Riau (nell'isola di Sumatra) nei primi sei mesi del 2009, ben un quarto è scoppiato proprio nelle concessioni del colosso industriale APP - Sinar Mas.


La sua fame di terra la spinge a invadere terre indigene, terrorizzando gli abitanti. E' il caso del villaggio di Suluk Bongkal, dato alle fiamme con gli elicotteri per fare spazio alle piantagioni di una sussidiaria della APP, la Indah Kiat Pulp and Paper. In quell'occasione due bambini sono rimasti uccisi. La APP non è fatta neppure scrupolo di sequestrare giornalisti che indagano sulle sue operazioni illegali

Numerose imprese, come Fuji Xerox, Metro, Corporate Express, Staples Inc, Office Depot, Franklin Covey, Ricoh, Walmart, Target, Unisource hanno dichiarato che non acquisteranno carta della APP. E così il colosso cartario cerca di esportare i propri prodotti senza dare nell'occhio. Uno degli stratagemmi adottati è acquistare imprese che usano le fibre APP e rivendono prodotti finiti sotto altro nome. E' il caso di PAK 2000, le cui borse, frutto della distruzione delle foreste pluviali indonesiane, avvolgono prodotti griffati.

Ma un gruppo di associazioni ambientaliste, dall'italiana Terra! allo statunitense Rainforest Action Network al tedesco Robin Wood, hanno iniziato ad avvisare le aziende sull'origine delle borse che acquistano. Risultato: Tiffany ha già annunciato che interromperà gli acquisti da PAK 2000 e si rifornirà di buste di carta certificate FSC.

Ed è così che il sito della PAK 2000, che pubblicava i nomi dei clienti di rango dell'impresa, è improvvisamente andato off line. Un comunicato dell'azienda spiega che il sito è stato fatto oggetto di un deliberato maligno attacco internet e di una campagna pubblica da parte di "certi gruppi che pretendono di portare avanti cause ambientaliste." Maligno attacco internet? Lascerebbe immaginare l'opera di hacker. Ma immaginare soltanto, perché forse PAK 2000 non è in grado di provare un attacco informatico che non c'è stato. Il sito, che sarebbe stato riaperto nel giro di pochi giorni, dal 24 settembre è ancora chiuso e i clienti della PAK 2000 sono scomparsi nel nulla.
"Non sarebbe più semplice interrompere ogni legame con la APP e con la distruzione delle foreste pluviali?" ha commentato Sergio Baffoni, di Terra!

 

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