Il gigante coreano dell'acciaio, POSCO, si è impadronito di 6.000 ettari di foresta pluviale primaria nello stato indiano di Orissa, con l'obiettivo di costruirvi una miniera della capacità produttiva di 12 milioni di tonnellate di acciaio. Malgrado l'opposizione degli abitanti della zona, che protestano da anni contro la contaminazione dei corsi d'acqua, il progetto è in fase di avanzamento. La popolazione della zona contava sulla foresta, in cui raccoglieva piante medicinali, fibre e frutta, mentre si stava sviluppando una fiorente industria di ecoturismo. Tutto in fumo, anzi, in acciaio.
Nell'ottobre 2008, una petizione firmata da 100 accademici indiani, ha richiesto lo smantellamento della miniera e ha richiesto il rispetto dei diritti umani delle popolazioni della zona, condannando la spirale di violenza da parte delle autorità verso la resistenza pacifica della gente dei villaggi.
Malgrado ciò, in seguito a una protesta cui hanno partecipati 20.000 persone, numerosi attivisti sono stati tratti in arresto.

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