L'Indonesia ospita un decimo delle foreste del pianeta, un tesoro di piante rare e di specie animali, tra cui tigri elefanti e oranghi, tutti minacciati di estinzione. Si tratta della terza foresta pluviale del pianeta, dopo il Brasile e il Congo, nonostante la perdita di un quarto della sua copertura forestale negli ultimi 15 anni. L'elevato tasso di deforestazione ha fatto dell'Indonesia terzo paese per emissioni di gas serra, dopo gli Stati Uniti e la Cina.

 


Malgrado il governo indonesiano si sia impegnato a ridurre la deforestazione e le emissioni di gas serra, foreste indonesiane stanno rapidamente scomparendo. Secondo dati forniti dal governo, il disboscamento illegale è responsabile solo per la perdita di 10 milioni di ettari di foresta. L'Indonesia è già divenuta responsabile dell'8 per cento delle emissioni mondiali di carbonio. Le previsioni del rapporto governativo non lasciano sperare bene:  le emissioni di carbonio cresceranno da 1,6 miliardi di tonnellate nel 1990, a 3,6 miliardi nel il 2030, un balzo del 57 per cento rispetto ai livelli attuali. La ragione principale è il disboscamento e la conversione di foreste naturali in piantagioni industriali di palma da olio e Acacia, un'espansione alimentata dalla domanda internazionale  di prodotti come i biocarburanti e la carta. Il governo ha già annunciato piani per il raddoppio produzione di olio di palma, e e per le nuove piantagioni di Acacia. La rapida espansione delle piantagioni di palma da olio e di acacia nelle isole di Sumatra e Borneo sta minacciando l'habitat dell'orang-utan e sta rapidamente portando alla sua estinzione.

 

 

 

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