L'authority che regola gli organi di stampa australiani ha riconosciuto il network Channel 7 colpevole di violazione del codice radiotelevisivo per la messa in onda di un reportage tanto estremo da esser stato etichettato da Survival International come TV da baraccone. Il reportage accusa i membri della tribù brasiliana dei Suruwaha come "assassini di bambini", come "reliquie dell'Età della Pietra" definendoli come "i peggiori violatori dei diritti umani nel mondo".


Survival aveva inoltrato un reclamo all'ACMA quando Channel 7 respinse la sua richiesta di diffondere una rettifica della trasmissione, mandata in onda nel corso del programma Sunday Night. Con una sentenza destinata a fare storia, l'ACMA ha riconosciuto Channel 7 colpevole di aver infranto il regolamento sul razzismo – che punisce chi intenda "provocare intensa avversione, serio disprezzo e grave dileggio contro una persona o un gruppo". Pare che sia la prima volta che una trasmissione viene giudicata colpevole di queste gravi offese secondo il Codice TV 2010. L'ACMA ha anche riconosciuto Channel 7 colpevole di aver diffuso materiale inaccurato.

"È uno dei peggiori reportage sui popoli tribali contemporanei che abbiamo mai visto" ha commentato Stephen Corry, Direttore Generale di Survival International. "Gli Indiani vengono rappresentati come mostri crudeli e disumani, secondo lo spirito colonialista sprezzante dei "selvaggi primitivi'".

"E quel che è peggio, per anni i Suruwaha sono stati presi d'assedio dai missionari fondamentalisti, che hanno montato una campagna che li calunnia come assassini di bambini. I missionari stanno spalleggiando un disegno di legge che permetterebbe loro di togliere i bambini indiani alle loro comunità, echeggiando l'orrore delle Generazioni Rubate australiane".

Channel 7 sta cercando di far modificare la sentenza presso la Corte Federale australiana.

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