Marcos Veron, uno dei più importanti leader della tribù Guaraní-Kaiowà del Brasile, è stato ucciso da alcuni sicari. Il leader Guaraní-Kaiowà, che aveva circa 70 anni, è il terzo Indiano brasiliano ad essere assassinato dall'inizio dell'anno. Egli era a capo di una comunità che da cinquant'anni sta cercando di tornare in possesso della propria terra, di cui si sono impadroniti gli allevatori di bestiame.
Negli ultimi mesi questa comunità ha vissuto ai bordi di un'autostrada, tentando di rioccupare parte della propria terra, da cui è stata però respinta per mano della polizia armata e dei soldati.
Nel 2000 Marcos Veron aveva girato l'Europa per promuovere il dossier di Survival sulla storia degli Indiani del Brasile, intitolato "Diseredati". Allora aveva così riferito: "Gli allevatori ci sparano, bruciano le nostre case e uccidono i nostri bambini. Stanno tentando di annientarci…...per questo oggi sono venuto fino a qui per reclamare i nostri diritti."
La perdita di quasi tutta la loro terra, sottratta dagli allevatori di bestiame, ha messo in crisi la società Guaraní-Kaiowà: attualmente questo popolo ha uno dei più alti tassi di suicidio al mondo.
Durante la breve rioccupazione della sua terra ancestrale, Veron aveva detto che "Questa è la mia vita, la mia anima. Se mi caccerete da questa terra, vi prenderete la mia vita."