25 dicembre 2005 - Proprio alla vigilia di Natale è stato assassinato Dorvalino Rocha, leader Guaraní-Kaiowá. L'omicidio, compiuto da un sicario, ha portato a trentotto il numero degli indios Brasiliani assassinati nel 2005 – la cifra più alta raggiunta negli ultimi 11 anni.
Un dipendente di una compagnia di sicurezza privata ha confessato l'omicidio. Il 15 dicembre, la polizia aveva sfrattato Rocha e la sua comunità da Ñanderú Marangatú, loro terra ancestrale. Nel marzo 2005, la terra è stata ufficialmente riconosciuta come proprietà dei Guaraní Kaiowá ma gli allevatori stanno contestando il riconoscimento davanti alla Corte Suprema brasiliana. Gli indios vivono ora sul ciglio della strada.
Il CIMI, organizzazione brasiliana a sostegno dei popoli indigeni, ritiene che il motivo del vertiginoso aumento delle violenze sia da ricondurre all'incapacità del governo brasiliano nel riconoscere la terra degli indios. Nel 2005, sono stati riconosciuti ufficialmente solo 5 territori indios – procedendo a questo ritmo, prima che gli indios brasiliani possano vedersi riconosciuti i loro territori ci vorranno almeno altri 45 anni!
Leia Aquino, una donna Guaraní Kaiowá di Ñanderú Marangatú, ha dichiarato oggi: "Siamo molto preoccupati. Siamo spaventati e non abbiamo il coraggio di uscire, nemmeno per comprare le cose di cui abbiamo più bisogno… Il 2005 è stato terribile per noi. Abbiamo perso molte persone, e non solo a Ñanderú Marangatú".