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Secondo i testimoni, Erasio Vieda Ponce è stato assassinato da due fratelli, Selvin e Marlon Matute, sui quali già pende un mandato d'arresto per l’omicidio di tre leader Tolupán commesso nell'agosto 2013. Malgrado il mandato di arresto, i due hanno continuato indisturbati a frequentare regolarmente Locomapa. Solo due mesi fa, un altro membro della comunità indigena è stato picchiato a morte dopo aver ricevuto minacce. Secondo il locale gruppo in difesa dei diritti indigeni, il Movimento per la Dignità e giustizia (Movimiento Amplio por la Dignidad y La Justicia - MADJ) le autorità locali non hanno fatto nulla per consegnare gli assassini alla giustizia.
Secondo Global Witness, l'Honduras è uno dei paesi più pericolosi per gli attivisti: il piccolissimo stato conta almeno 101 persone uccise tra il 2010 e il 2014. "I membri delle comunità indigene dell'Honduras vengono uccisi perché osano difendere dei loro diritti nella loro terra", spiega Billy Kyte, di Global Witness. “A Locomapa, assassini continuano a circolare liberamente, regolarmente avvistati dalla comunità, senza che le autorità facciano nulla. Il Tolupán stanno pagando con il sangue per l'inazione del loro governo “.
Negli ultimi anni si è registrato un drammatico incremento di omicidi ai danni di attivisti impegnati nella difesa dell’ambiente. Almeno 116 attivisti ambientalisti sono stati assassinati nel 2014. Circa il 40% delle vittime erano indigeni, e quasi tre quarti degli omicidi sono stati commessi in Centro e Sud America. In Honduras - il paese più colpito - morti e la violenza sono collegati all’espansione delle piantagioni, dello sfruttamento minerario e della costruzioni di dighe, mentre le leggi sulla tutela ambientale sono state abolite, e i killeer godono della quasi totale impunti.
La comunità indigena dei Tolupán dal 2009 si oppone a un progetto minerario che ha occupato vasti terreni di Locomapa senza una previa consultazione delle comunità interessate. I membri della comunità Tolupán hanno inoltre denunciato i taglialegna illegali di saccheggiare le loro foreste.
Nell’agosto agosto 2013 i fratelli Matute, presumibilmente assunti da una compagnia mineraria locale, hanno aperto il fuoco su una dimostrazione pacifica, uccidendo i leader indigeni Armando Funez Medina, Ricardo Soto Funez e María Enriqueta Matute. Molti membri della comunità hanno dovuto passare sei mesi nascosti fino a quando sono state concesse misure di protezione da parte della Commissione per i diritti umani inter-americana (CIDH). Uno di questi però, Luis de Reyes Marcia, è stato trovato ucciso il 5 aprile scorso, dopo aver presentato alla polizia una denuncia per minacce di morte. Il mese scorso la casa della moglie è stata di nuovo presa di mira a colpi di arma da fuoco da sconosciuti.
Nell’agosto agosto 2013 i fratelli Matute, presumibilmente assunti da una compagnia mineraria locale, hanno aperto il fuoco su una dimostrazione pacifica, uccidendo i leader indigeni Armando Funez Medina, Ricardo Soto Funez e María Enriqueta Matute. Molti membri della comunità hanno dovuto passare sei mesi nascosti fino a quando sono state concesse misure di protezione da parte della Commissione per i diritti umani inter-americana (CIDH). Uno di questi però, Luis de Reyes Marcia, è stato trovato ucciso il 5 aprile scorso, dopo aver presentato alla polizia una denuncia per minacce di morte. Il mese scorso la casa della moglie è stata di nuovo presa di mira a colpi di arma da fuoco da sconosciuti.