Phnom Penh, 6 luglio 2005 - Agitazioni in Cambogia per la concessione - siglata dal governo - di oltre 10 mila ettari di terreno ad una compagnia commerciale cinese che "viola i diritti degli abitanti di etnia Phnong". Peter Leuprecht, rappresentante speciale dell'Onu per i diritti umani in Cambogia, ha esortato il governo a cancellare la concessione - siglata nel 2004 - all'azienda cinese Wuzhishan Ls Group nella provincia settentrionale di Mondulkiri.
Per il rappresentante Onu "il governo e la compagnia non hanno rispettato la cultura, il sistema di vita e il diritto di queste persone al benessere. Più della metà degli abitanti della provincia sono di etnia Phnong . Sono molte le mancanze nei confronti sia della legge cambogiana stessa, sia nei confronti dei diritti umani". La ditta sta infatti spargendo grandi quantitativi di erbicida, senza riguardo ai corsi d'acqua e all'inquinamento complessivo della zona, nella quale le coltivazioni sono state bruciate per preparare il terreno: non è stata fatta nessuna valutazione d'impatto ambientale.
L'area data in concessione comprende, oltre a zone coltivate e a pascoli, anche foreste sacre ai culti animisti dei Phnong e luoghi di venerazione dei morti. Sam Sarin, attivista dell'associazione per i diritti umani Adhoc, dichiara che nella zona è ancora in corso un blocco effettuato da circa 30 dimostranti phnong. Secondo alcuni dati la Cambogia ha già concesso circa 1/3 del suo territorio nazionale a grosse compagnie private fra il 1993 e il 1999.
La concessione va contro una legge del 2001, che disciplina la distribuzione della terra e contro un decreto del 2003 che impone la concessione dei terreni statali a contadini poveri e senza terra. La legge sulla terra del 2001, violata da queste concessioni, è ignorata perché "sta ancora aspettando l'approvazione di alcuni emendamenti chiave". Il funzionario Onu chiede che - fino all'approvazione di tutti gli emendamenti attuativi della legge - non vengano più effettuate concessioni di terreno statale a grandi aziende.
La Wuzhishan Ls Group vorrebbe altri 190 mila ettari dal governo per farvi crescere una foresta di pini. I Phnong hanno già protestato contro la concessione e, a causa delle agitazioni, il governo ha dovuto bloccare i lavori. "Il governo ha iniziato a dare qualche risposta ? dichiara Leuprecht ? tuttavia parziale, col rischio di creare ancora maggiore confusione".