Belem, 27 gennaio 2009 - una delegazione di capi indigeni sono sbarcati a Belém dal Rio delle Amazzoni, dove si apre oggi il Forum Sociale Mondiale . Partiti da Manaus, nello stato di Amazonas, il 20 gennaio, hanno toccato Parintins e Santarém.  Un'altra delegazione di Guarani è invece arrivata via terra dal Mato Grosso do Sul.
In occasione del nono Forum Sociale Mondiale, sono confluiti a Belém, nel cuore dell'Amazzonia, 100 mila di delegati provenienti oltre 2000 movimenti della società civile provenienti da 65 Paesi di tutto il mondo.

Questa edizione sarà dedicata ai movimenti di resistenza indigena: è prevista la partecipazione di oltre 3mila indios da tutto il mondo, che presenteranno le loro difficoltà e lanceranno, in linea con la loro cultura e tradizione, proposte per la salvaguardia del pianeta.
I delegati indigeni hanno una proposta molto chiara: creare una regione politica pan-amazonica. E un progetto di alleanza tra movimenti, per imporre un progetto che coinvolge nove Paesi: un'area smilitarizzata, chiusa allo sfruttamento di rapina e al lavoro schiavo, alla discriminazione delle minoranze etniche, ma aperta al forme responsabili di gestione delle risorse naturali, sotto il controllo delle comunità locali. Obiettivo: frenare la deforestazione e arginare la richiesta di sempre nuovi territori per le coltivazioni agroindustriali finalizzate alla fabbricazioni di nuovi combustibili.

Intanto il Forum incassa consensi: cinque presidenti hanno scelto di presenziare al meeting di Belém rispetto al vertice dei Grandi a Davos: i presidenti di Brasile, Venezuela, Bolivia, Ecuador e Paraguay.

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