Dopo gli scontri dello scorso 30 settembre, che avevano visto il governo usare la mano pesante contro i manifestanti indigeni, il Presidente Rafael Correa ha avviato una trattativa con le comunità tradizionali, che ha portato a un accordo
Il giorno successivo agli scontri, il presidente Rafael Correa ha deciso di eliminare dal progetto di legge l'articolo 73, sull'utilizzo industriale delle risorse idriche. Ma sul tavolo ci sono anche altri temi, dagli investimenti sull'educazione primaria nelle zone rurali, all'uso delle lingue indigene, accanto allo spagnolo, nell'educazione scolastica, all'apertura di una commissione d'inchiesta sugli eventi del 30 settembre.
Il Consiglio di Governo delle Nazionalità Indigene dell'Amazzonia Ecuadoriana - Confenaie, aveva denunciato la repressione in corso già nei giorni precedenti al 30 settembre e attribuito le responsabilità dell'accaduto al governo e aveva chiesto "l'intervento urgente dell'Organizzazione degli stati americani e dell'Onu per monitorare lo stato di violazione costante dei diritti dei popoli indigeni garantiti da tutti i trattati e gli accordi internazionali sottoscritti dall'Ecuador, come l'Accordo 169 dell'Organizzazione internazionale del lavoro e la Dichiarazione delle Nazioni unite su Diritti dei Popoli Indigeni".