La Repubblica del Congo Venerdì si appresta a raccogliere 2,6 miliardi di dollari nell'ambito del progetto ONU volto a proteggere le foreste per contrastare il cambiamento climatico. Ma invece di proteggere la seconda foresta pluviale del pianeta, il governo congolese si apprsta a creare un milione di ettari di piantagioni.
Il bacino del Congo ospita la seconda foresta pluviale del pianeta (la più grande è l'Amazzonia), e secondo gli esperti la sua conservazione è una parte vitale della lotta contro il cambiamento climatico.


Foresta del Congo copre circa 22 milioni di ettari, pari a circa i due terzi della superficie del paese, ma si sta rapidamente restringendo, principalmente a causa del taglio illegale.
"Questo è il nostro progetto più importante e che rivoluzionerà la politica forestale del Congo", ha dichiarato alla Reuter il sempiterno ministro per l'economia forestale Henri Djombo. Il progetto prevede piantagioni volte alla produzione di legno, cellulosa, carta, carburante, miele, olio di palma e altri prodotti. Le piantagioni prevedono la piantumazione di alberi di specie autoctone ed esotiche. Ma le piantagioni sono proprio una delle cause della distruzione delle foreste tropicali, e il progetto sembra orientato più a finalità produttive che di protezione dell'ambiente. Diversi investitori privati avrebbero già manifestato interesse al progetto, ma Djombo non ha voluto fare nomi. In Congo, il settore forestale è la seconda economia, dopo il petrolio.

Congo prevede di contribuire quasi 432 milioni dollari al progetto con il resto provenienti da donatori e investitori.

 

Joomla templates by a4joomla