Port Moresby - Il governo della Papua Nuova Guinea è intenzionato a mantenere un saldo controllo sui fondi REDD finalizzati alla mitigazione del cambiamento climatico attraverso la protezione delle foreste. E così ha annunciato il divieto di qualsiasi finanziamento privato finalizzato alla conservazione degli stock di carbonio.

"Siamo giunti a conoscenza del fatto che alcune Ong stanno organizzando seminari e workshop sul pagamento di servizi di protezione delle foreste legati al sistema REDD - dichiarata una nota dell'Ufficio governativo sul cambiamento climatico e crediti di carbonio - ..sembra che queste Ong vengano in Papua Nuova Guinea con idee e progetti di condivisione dei benefici per il sequestro di carbonio. Ma questo è un tema di esclusiva competenza di questo ufficio e del suo direttore generale".
La nota però non menziona come in base alla Costituzione del paese, le foreste siano proprietà dei clan indigeni, e questi ritengono ovvio beneficiare delle compensazioni previste per la protezione (e il mancato sfruttamento) delle proprie foreste.
Negli ultimi due decenni il governo della Papua Nuova Guinea, non si è distinto nella protezione delle foreste del paese, anzi ha solitamente preso le parti delle multinazionali malesi del legname, e inviato le forze di polizia a proteggerne gli interessi, contro le proteste da parte delle comunità indigene. E' comprensibile quindi che le comunità indigene non ripongano eccessiva fiducia in quella che è considerata una delle più corrotte burocrazie del mondo.

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