La domanda non è balzana. Le foreste rappresentano un enorme pozzo di carbonio, ma il degrado in corso, acuito dallo stesso cambiamento climatico, potrebbe invertire la loro funzione.
E' quanto annunciato dall'International Union of Forest Research Organizations (IUFRO) a New York, in occasione del Forum Foreste dell'Onu (UNFF). 35 scienziati di fama internazionale hanno delineato il quadro globale dell'adattabilità delle foreste al cambiamento climatico.
Allo stato attuale le foreste assorbono più carbonio di quanto emettono, anche se la loro distruzione è una delle principali cause del un rilascio di carbonio, ma se le temperature globali dovrebbero innalzarsi di due gradi e mezzo rispetto ai livelli pre-industriali, le foreste potrebbero iniziare a rilasciare alti quantitativi di carbonio.
"Siamo abituati a pensare che le foreste fermano il riscaldamento del pianeta - spiega il professor Risto Seppala del Finnish Forest Research Institute - ma nel giro di qualche decennio potrebbero invece rilasciare ingenti quantità di carbonio, e divenire un fattore di accelerazione".
Secondo il rapporto Adaptation of Forests and People to Climate Change, le prime a rilasciare gas serra potrebbero essere le foreste boreali e temperate, che soffrono degli inverni sempre più caldi, della siccità e dell'espansione di parassiti (non più contenuti dal gelo).
"Anche se le misure per contrastare il cambiamento climatico saranno pienamente implementate, nel corso di questo secolo il cambiamento del clima sarà comunque maggiore della capacità di adattamento di molte foreste" ha aggiunto il professor Andreas Fischlin dello Swiss Federal Institute of Technology.