Comunità Lucana e Movimento No Oil e No Oil Lucania commentano l'intesa protocollare firmata tra Regione Basilicata e UNCEM a riguardo del patrimonio boschivo lucano e del suo sfruttamento, e criticano la consegna in ostaggio dei boschi lucani boschi alla filiera produttiva dell’industria del legno interessata alle biomasse.

Dietro l'accordo, patrocinato da Federlegno e Unicredit, c'è l'interesse allo stoccaggio naturale di CO2 delle masse forestali lucane, da utilizzare per crediti nelle emissioni di gas serra a compensazione delle forti produzioni di anidride carbonica che deriveranno dalla prossima presenza nella Val Basento di due impianti termoelettrici (Sorgenia e Basento Energia) per un totale di 1200 MW e di quelle che attualmente vengono emesse nella Val d’Agri dall'estrazione del petrolio.

Comunità Lucana  si oppone alla distruzione dei boschi della regione che considera patrimonio non computabile alla stregua di indicatori numerici, un bene comune dei cittadini lucani,ve patrimonio naturalistico globale.

 

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