La selvicoltura intensiva aiuterà a proteggere il clima? Il governo svedese ritiene che la soluzione sia proprio nella diffusione nel mondo il modello forestale del paese scandinavo. Ma proprio in Svezia questa ricetta viene messa in dubbio: l'associazione Protect the Forest ha presentato una serie di dati e casi studio nel nuovo rapporto "Climate and boreal forests" (clima e foreste boreali).
Taglio a raso e piantagioni meccanizzate danneggiano la diversità biologica, e la loro espansione non aiuterà a proteggere il clima. Infatti, nelle foreste boreali, il carbonio viene sequestrato soprattutto nel suolo. Lo strato di humus è particolarmente ricco nelle foreste naturali intatte, mentre decresce nelle piantagioni e in presenza di massicce operazioni di taglio a raso.
"L'industria forestale svedese sta presentando argomenti fuorvianti nel negoziato sul clima - spiega Amanda Tas, di Protect the Forest - ma gli studi scientifici dimostrano come la gestione forestale acceleri le emissioni di gas a effetto serra, soprattutto quando foreste primarie boreali vengono abbattute a raso".
Le tesi di Protect the Forest trovano conferma in uno studio condotto dall'Università Svedese di Scienze Agricole, condotto negli ambienti isolati di 30 isole coperte di foresta boreale, nella Svezia settentrionale. Dallo studio risulta la crescita del carbonio immagazzinato sotto il livello del suolo nelle foreste più antiche.
Il ruolo delle foreste boreali nel sequestro di carbonio è stato fin'ora ignorato dal dibattito internazionale, concentrato sulle foreste tropicali. L'associazione Protect the Forest richiede la protezione delle foreste boreali ancora intatte.