E' passato un anno e mezzo prima che il governo italiano si decidesse a pubblicare un regolamento attuativa del Regolamento Europeo del Legno (EUTR), rischiando per un soffio una sanzione europea per inadempienza. Ma il testo, approvato in fretta e furia, fa acqua e non sarebbe sufficiente a scoraggiare le importazioni di legname di origine dubbia.
Secondo Greenpeace, le sanzioni previste sono inadeguate. Per esempio, nel caso in cui gli operatori mancheranno l’esercizio della Dovuta Diligenza (a cui sono obbligati dall’EUTR per valutare e mitigare il rischio di illegalità del carico importato), verranno puniti soltanto con una sanzione amministrativa. Secondo Greenpeace, queste sono sono sanzioni "efficaci, proporzionate e dissuasive" come previsto dal Regolamento. Infatti l’ammenda potrebbe risultare irrisoria se confrontata con il ricavo dalla vendita.
Inoltre, sempre secondo Greenpeace, le sanzioni sono basse anche per gli operatori non iscritti al registro, i quali anche in questo caso, senza un sistema di autorizzazione che faccia diventare obbligatoria l’iscrizione, potrebbero trovare più conveniente pagare l’ammenda. Per questo l'associazione insiste sull’importanza dell’esercizio della Dovuta Diligenza da parte degli operatori, per stabilire e mitigare il rischio di commerciare con determinate specie forestali e con determinati Paesi di provenienza.