Sono sempre loro, i gangster del taglio illegale. Sono sbarcati in Liberia e hanno fatto bottino: di foreste.
Due imprese legate al gigante malese del legno Samling, si sono aggiudicate appetitose concessioni forestali di ben 25 anni, grazie a provvidenziali leggerezze nella gara di appalto.
Lo fa sapere Global Witness, con una documentata denuncia alle autorità liberiane. Usando un sistema di scatole cinesi, la Samling è riuscita a fare banco di una buona fetta di foreste liberiane. Si è presentata infatti con due imprese, la Southeast Resources Limited e la Atlantic Resources Limited, che possiede attraverso due consociate (rispettivamente Woodman, e Perkapalan Damai Timar (PDT).


La Liberia è ancora in fase di ricostruzione dopo un'aspra guerra civile, che aveva visto il settore del legno coinvolto nel conflitto. Le nuove norme dovrebbero prevenire l'intreccio di corruzione e criminalità che aveva alimentato la guerra civile, ma i baroni del taglio illegale continuano a infiltrarsi, grazie a compiacenti disattenzioni.

"L'industria del legname ha giocato un ruolo chiave nel finanziare il conflitto in Liberia, lasciare questo settore in mano a imprese con lo stessa attitudine predatoria, rischia di avere conseguenze catastrofiche - ha commentato Natalie Ashworth, di Global Witness - La Samling è il tipo di impresa che non dovrebbe essere lasciato libero di operare in questo contesto, è la scelta peggiore."

Global Witness ha già dimostrato in passato come la Samling si rifornisse di legname illegale prelevato nel mezzo di un santuario faunistico in Cambogia. Anche in Papua Nuova Guinea e Guyana, l'impresa si è ritrovata coinvolta in casi di taglio illegale. In Malesia invece si è resa nota per le sistematiche violazioni dei diritti degli indigeni Penan.

"Ci sono ben poche prove sulla capacità dell'industria forestale di creare sviluppo e ridurre la povertà nei paesi tropicali. Se il governo liberiano ha deciso di cedere le proprie foreste a questa industria, devrebbe almeno assicurare l'esclusione delle imprese con un documentato passato di illegalità, corruzione, conflitti e devastazioni" ha concluso Ashworth.

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