Quasi tutto il prelievo di tronchi nella Repubblica democratica del Congo è illegale, secondo un rapporto pubblicato dal centro studi britannico Chatham House. Anche se la stima di un 87 di tronchi illegale appare sorprendente, non lo è per chi conosce la realtà forestale del bacino del Congo.
Degli esperti interpellati da Chatham House nel redarre lo studio, la maggior parte ha detto che tra il 60 e l'80 per cento della defoerstazione nel Paese è da coniderarsi illegale. Questa è il più alto tasso tra i paesi analizzati nell rapporto.
Questi specialisti considerano anche il taglio illegale come il principale fattore del degrado delle foreste e della deforestazione - e circa l’80% degli intervistati ha indicato questa industria come una delle cause principali degli impatti sociali negativi sulle comunità forestali.
Ho lottato a lungo con i miei colleghi in tutta Europa sul commercio illegale di legname e di recente, un caso portato alla confisca di un lotto di illegale legno Wengé in via di estinzione in Germania. Questa è l'applicazione più forte finora del nuovo regolamento sul legname dell'UE (EUTR), che è entrato in vigore lo scorso anno.
Fermare il taglio illegale richiede una decisa azione da parte del governo, ma secondo il rapporto di Chatham House, è proprio qui l’anello debole: manca volontà politica, mentre la corruzione regola l’intero settore, secondo gli esperti interpellati dello studio.
Il rapporto fornisce anche un avvertimento per i commercianti di legname in Europa, quando afferma che "allo stato attuale, è improbabile che qualsiasi produzione di legname della RDC possa soddisfare i requisiti di dovuta diligenza richiesti dalla UE."
Il rapporto suggerisce inoltre al governo congolese di mantenere l'attuale moratoria sulle nuove concessioni di taglio industriale, una richiesta sostenuta da anni dalle associazioni anbientaliste.
Per questo è preoccupante che il ministero dell'ambiente congolese abbia appena pubblicato nel nuovo programma nazionale l’annuncio che la moratoria sarà revocato quando tutte le condizioni sono state soddisfatte. Il testo non indica una scadenza ben precisa, ma nel bilancio del 2014 sono già previsti i finanziamenti per le misure necessarie alla revoca della la moratoria, mentre dal 2015 in poi è previsto un significativo aumento delle entrate di bilancio, come fosse previsto il rilascio di numerose nuove concessioni.
Le associazione ambientaliste hanno presentato al Primo Ministro congolese una una petizione con 22.788 firme raccolte nel paese, per richiedere il mantenimento della moratoria, proprio perché non ci sono le condizioni necessarie per una sua revoca, come mostra anche il rapporto pubblicato da Chatham House.
Il settore del legno nella Repubblcia Democratica del Congo non è tra i più estesi, eppure è legato a uno dei è più alti tassi di deforestazione, ed è certamente la più caotica delle industrie.