Per oltre duecento anni, il motivo della maggiore ricchezza di specie viventi nei tropici è stato un enigma della biologia. L'aspetto più sconcertante è che molte specie vivono assieme in aree tropicali relativamente ridotte, soprattutto in alcuni siti nelle foreste pluviali del bacino amazzonico, in Sud America. Una recente ricerca sull'evoluzione e l'ecologia delle raganelle, pubblicata dalla rivista "Ecology Letters", getta nuova luce sull'enigma. La distribuzione delle rane aiuta a spiegare la elevata ricchezza di specie di altri gruppi di organismi - come alberi, uccelli e insetti - nelle foreste pluviali amazzoniche.


"Le raganelle sono un gruppo particolarmente utile da studiare per comprendere la ricchezza di specie degli anfibi, perché in alcune foreste pluviali, rappresentano quasi la metà di tutte le specie di anfibi - spiega John J. Wiens, della Stony Brook University. "Le raganelle offrono anche un chiaro esempio della biodiversità su scala locale in Amazzonia. In alcuni siti nella foresta amazzonica, ci sono più specie di raganella in una piccola area di quante non ve ne siano in tutto il Nord America o in Europa".
I ricercatori hanno raccolto dati sul numero di specie di raganella in 123 siti in tutto il mondo e hanno analizzato i dati con un nuovo albero evolutivo basato sui dati di sequenza del DNA, su 360 specie di raganella. Hanno scoperto che la ricchezza di specie di raganella nei siti di foresta pluviale amazzonica non è spiegato solo dal clima umido tropicale.

"In effetti, abbiamo riscontrato che molti siti di foresta tropicale che sono al di fuori del bacino amazzonico non hanno più specie di raganella di quante non se ne trovano in siti di foreste temperate del Nord America" spiega il Dott. Wiens.
I ricercatori hanno scoperto che l'elevata biodiversità dei siti amazzonici è legata alla presenza nel bacino amazzonico di diversi gruppi di raganelle per oltre 60 milioni di anni - ossia da prima che la maggior parte dei dinosauri si fossero estinti. Al contrario, i siti in foreste pluviali tropicali che ospitano solo un numero relativamente basso di specie di raganella, sono zone di recente colonizzazione da parte delle raganelle.

Questi risultati hanno importanti implicazioni per gli esseri umani. "I risultati suggeriscono che l'incredibile biodiversità degli anfibi in alcuni siti nel bacino amazzonico ha richiesto oltre 50 milioni di anni per svilupparsi - aggiunge Wiens - Se le foreste pluviali dell'Amazzonia saranno distrutte, e le specie di anfibi portate all'estinzione dalle attività umane, potrebbero essere necessarie decine di milioni di anni per ricreare l'attuale incredibile livello di biodiversità."

 

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