L'esistenza della tigre di Sumatra è in grave pericolo. Attualmente ne sono rimasti soltanto 500 esemplari e ogni anno, dal 1998 al 2002, ne sono stati uccisi illegalmente almeno 50. La richiesta d'aiuto giunge dal WWF che proprio in questi giorni ha rilasciato l'ultimo rapporto “Traffic-Wwf” che fa il punto sul commercio dell'ultima specie di tigri ancora in vita in Indonesia.
La colpa, manco a dirlo, è dei bracconieri, che le uccidono per poi rivendere pelli, artigli e denti al mercato interno indonesiano. Tutto di loro viene ricercato dai turisti che vogliono portarsi a casa un souvenir o magari un trofeo. Prodotti di tigri sono stati trovati in 17 città su 24 e nel 20% dei 453 negozi visitati.
Ma le povere tigri stanno morendo anche a seguito della perdita del proprio habitat. L'uomo sta rapidamente distruggendo le foreste di bassa quota per produrre poi carta e così facendo spinge i felini verso i villaggi dove vengono uccise o catturate. “Ora la tigre di Sumatra è prossima all'estinzione - ha detto Susan Lieberman, direttore del Programma Internazionale sulla specie del Wwf. Ne rimangono così poche che non si sa se la popolazione possa ancora essere considerata vitale. Il bracconaggio sta mettendo in crisi intere popolazioni e il futuro stesso della tigre a Sumatra - una perdita tragica per il popolo indonesiano e per il mondo intero”.
“Per la salvezza della tigre di Sumatra è fondamentale aumentare e migliorare il livello di controllo - ha poi detto Steven Broad, Direttore Esecutivo del TRAFFIC. Il primo passo potrebbe essere un’azione nei confronti del mercato a livello di punti di smistamento e dettaglianti citati nel rapporto, soprattutto nel nord di Sumatra. Occorre anche creare delle unità anti-bracconaggio specializzate”.
Il WWF teme ora che possano subire la stessa sorte già toccata alla tigre di Bali e a quella di Giava, scomparse rispettivamente negli anni ’40 e ’80. Per questo si è chiesto al governo indonesiano di aumentare le misure anti-bracconaggio e reprimere il commercio illegale interno e internazionale di parti di tigre di Sumatra.
“La questione della salvezza delle ultime popolazioni di tigre deve essere affrontata nella sua complessità - ha concluso Massimiliano Rocco, Responsabile Programma TRAFFIC e Specie del WWF Italia - come TRAFFIC chiediamo che il Comitato Permanente CITES affronti con decisione il problema: deve essere formalmente preso un impegno a livello internazionale per contrastare con decisione il bracconaggio, aumentando gli sforzi nazionali ed internazionali per le attività di polizia e le investigazioni che fermino il commercio di pelli e delle parti di tigre ancora oggi molto utilizzate nella medicina tradizionale cinese, in quei paesi come in Europa”.