Lo chiamano far-east, e suona come il war-west americano, senza regola né legge. E' l'estremo oriente russo, terra di operazione delle compagnie del legno cinesi, giapponesi e coreane. Nelle taiga gelata, secondo la denuncia del WWF, si consuma l'ultima tragedia della tigre siberiana.

La crisi economica ha ulteriormente tagliato i controlli già scarsi, ma non la domanda internazionale del legname di pino coreano, e il taglio illegale della regione di Ussurijsk (Territorio di Primorje) si sta portando via l'ultimo habitat della tigre siberiana, specie in via d'estinzione. "In risposta alla crisi mondiale, gli importatori cinesi di legname hanno abbassato fortemente i prezzi e la domanda di legno di quercia e frassino - commenta Denis Smirnov, del WWF – ma la domanda di pino coreano continua ad essere alta sia sul mercato nazionale che su quello internazionale e questo legno viene venduto a prezzi sostenuti".

Le foreste di pino coreano dell'estremo oriente russo hanno subito un forte disboscamento nel corso della seconda metà del ventesimo secolo, con una impennata negli anni novanta, in parallelo al disfacimento dell'Unione Sovietica. Oggi queste foreste sono dimezzate, e ne restano meno di tre milioni di ettari. Prima dell'entrata in vigore del nuovo Codice forestale russo, nel 2007, il pino corano godeva dello status di specie protetta dall'utilizzo commerciale. Ora, il pino coreano ha perso questo status e l'aumento della domanda internazionale, asseme alla passività delle autorità forestali, ha fatto di questa specie una facile preda del taglio illegale.

L'Italia è uno tra i primi importatori legname e derivati, e dovrebbe collaborare con i paesi esportatori per assicurarsi di acquistare soltanto legname di origine responsabile, sottolinea Massimiliano Rocco, del WWF Italia. La sopravvivenza della tigre nella regione dell'Amur dipende dalla protezione delle foreste di pino coreano. E' poco noto, ma questa nutre trova nei pinoli una fonte di cibo fondamentale nella sua dieta.

 

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