Brussels, martedì, 20 maggio, 2008 - Le grandi banche europee finanziao l'espansione del mercato degli agrocarburanti in America Latina: in questo modo facendo contribuiscono alla deforestazione, alla violazione dei diritti umani e alla messa in pericolo della sovranità alimentare. Lo denuncia un dettagliato rapporto reso pubblico oggi da Friends of the Earth Europa nel quale l'associazione chiede che gli istituti di credito cessino di sovvenzionare la produzione degli agrocarburanti.
Il rapporto si sofferma in particolare sul ruolo che banche come Barclays, Deutsche Bank, BNP Paribas, Axa, HSBC, UBS e Credit Suisse hanno nell'investire miliardi di euro nella coltivazione e nel commercio di canna da zucchero, soia e olio di palma nei Paesi dell'america Latina. Un fattore spesso destabilizzante per il delicato ecosistema amazzonico, non tralasciando il fatto che troppo spesso le condizioni di lavoro nelle piantagioni sono bel al di sotto dei normali standard di lavoro accettati nel mondo. Il gruppo BNP Paribas è attivo in Italia grazie all'acquisizione della BNL che afferma dal 2005 di perseguire iniziative finalizzate al miglioramento degli impatti ambientali, sia diretti che indiretti, derivati dalle attività svolte dalla Banca". La BNL infatti vanta investimenti nella ricerca di fonti energetiche alternative, ma fra queste figurano anche gli agrocarburanti, che oltre ad essere devastanti sull'ambiente, sarebbero tra l'altro anche all'origine dell'impennata dei prezzi delle derrate alimentari nei Paesi poveri come ha affermato recentemente il direttore generale dell Fao, Jacques Diouf.