La Corte Costituzionale indonesiana ha approvato la richiesta a cadere due articoli di una legge del 2004 sulle piantagioni, ritenuta discriminatoria contro i le comunità indigene o locali. La richiesta è stata originariamente presentato da quattro contadini del Kalimantan occidentale, di Java orientale e di Nord Sumatra, che erano stati condannati da sei mesi e un anno ai sensi dell'articolo 21 della legge del 2004 per aver protestato contro il sequestro delle terre ancestrali.
L'articolo infatti vieta qualsiasi tentativo di danneggiare le piantagioni o altre attività, qualsiasi uso delle terre di una piantagione senza permesso e qualsiasi altra azione che possa disturbare le attività della piantagione.
La punizione per aver violato la legge è una pena detentiva massima di cinque anni e una multa fino a 5 miliardi di rupie (565.000 dollari).
Presidente della Corte Suprema Mahfud MD ha stabilito che i due articoli sono incostituzionali e non più vincolanti. Ha inoltre aggiunto che i conflitti per terra tra i contadini indigeni e non popolazioni indigeni dovrebbero essere risolti in sede civile, non penale, o meglio, avviando una mediazione.
Wahyu Wagiman dall'Institute for Policy Research e Advocacy (Elsam), che rappresentava i querelanti, ha accolto la sentenza come un sollievo per le oltre 600 comunità tradizionali del paese che sono state minacciati dalla legge. "Il nostro prossimo passo è quello di spargere la voce il più possibile e di trovare un modo per liberare i contadini attualmente scontano una pena ai sensi degli articoli 21 e 47", ha detto Wahyu.
E' il caso di Japin e Vitalis, condannati a 10 mesi di prigione per aver fermato una ruspa che stava per distruggere i loro orti. La coppia ha presentato ricorso a marzo. Ngatimin è stato condannato a un anno di carcere per aver piantato alberi in una zona contesa, nel tentativo di riconquistarla. Sakri già scontato sei mesi di libertà vigilata per aver tentato di arare il proprio campo, assegnato a una piantagione senza neppure consultarlo.
Secondo i giudici della Corte Costituzionale, la legge ignora il contesto storico della proprietà della terra in Indonesia. "L'ampia varietà di dispute sulla terra dovrebbe essere risolta a fondo, coinvolgendo le associazioni e le università e, e questo non si riflette l'articolo 21," ha sentenziato il giudice Achmad Sodiki.